Clara morta nello schianto, l'amica: «Quel Suv correva per superarci, non perdono»

Mercoledì 22 Febbraio 2023 di Valeria Lipparini
La Nissan Micra su cui viaggiava la 23enne Clara Amman, morta dopo il tamponamento

VEDELAGO (TREVISO) - «Ci penso continuamente. Rivivo l’incidente che è costato la vita a Clara Amman e scompongo ogni attimo. Noi che ci fermiamo alla stazione di servizio dell’Eni, lungo la Circonvallazione Est, a Vedelago. Poi, l’immissione nella regionale. Sto attenta a tutto perchè ho preso la patente un mese fa e guido la Micra di mia zia. Non ho proprio visto il Suv che sopraggiungeva da dietro. Penso che viaggiasse a velocità folle. Un bolide. E che volesse superarci. Ecco perchè il sedile sinistro, dove era seduta Clara, è stato praticamente disintegrato. Lei è morta a 23 anni. Rivedo i suoi occhi, il suo sorriso. E so che non ci sarà più vicino a me». Nazca Piccolo, 26 anni, trevigiana ma studentessa di Etologia all’Università di Torino, parla dal letto di ospedale del Ca’ Foncello, dove è ricoverata dalla notte dello schianto. La voce le si incrina quando ricorda l’incidente mortale successo all’1,30 della notte tra domenica e lunedì lungo la regionale 53 a Vedelago. Aveva trascorso il pomeriggio a Venezia, per il Carnevale, con tre amici, conosciuti a Torino in ambiente universitario. Lei è stata iscritta nel registro degli indagati dal pubblico ministero Barbara Sabattini, che ha aperto un fascicolo, così come il conducente della Nissan Qashquai Massimo Conte, 52enne, residente a Vedelago, indagato per omicidio stradale.


Quei tragici istanti dove ha perso la vita Clara

Nazca sta meglio. Le ferite riportate quella terribile notte stanno guarendo. Non è così per il trauma psicologico. Il dolore per la perdita della sua mica diventa, se possibile, più forte ogni ora che passa. «Studiavamo tutte e due nella stessa Università e nello stesso corso di magistrale. Ricordo che il primo giorno di lezione mi aveva subito colpita e l’avevo avvicinata. Lei era timida, ma con me si era aperta. E avevamo scoperto passioni, sogni e desideri che ci univano. Pensavamo di andare a lavorare all’estero questa estate per pagarci gli studi e sognavamo di laurearci in fretta per poi viaggiare» racconta Nazca, con la voce incrinata. Non riesce a trattenere le lacrime. «Era la persona più buona e generosa. Venivamo tutte e due da famiglie non particolarmente agiate e anche questo ci aveva accomunate». Nazca ha la mente lucidissima. Quella notte non la dimenticherà mai: «Il navigatore segnava venti minuti.

In venti minuti saremmo arrivate a casa. In salvo. Invece, Clara è morta. È stata uccisa da un bolide che ci ha distrutto l’auto e ci ha rovinato la vita».


La rabbia: «Eravamo felici, non doveva andare così»

La sua voce diventa tagliente. Parla lentamente, ma la rabbia si percepisce chiaramente: «Eravamo felici, io e i miei amici. Non doveva andare così». E si rivolge direttamente a Massimo Conte: «Non so come si chiama l’uomo che ci ha investiti. Gli dico soltanto che ha ucciso una ragazza. Non lo perdonerò mai. Quando ci ha tamponate eravamo in strada e stavamo procedendo verso Treviso. Come ha fatto a centrarci? Non ci ha visto? A quanto correva? Perchè non ha frenato? Sono tutte domande che mi martellano nel cervello. E non hanno risposta». Nazca è ferita nell’animo, più che sulla pelle. Ammette, candidamente: «Piango, e piango con Andrea e Roberto. Ci facciamo coraggio al telefono. Siamo tutti e tre in ospedale, ma pensiamo solo a Clara, a quello che avrebbe voluto fare, ai suoi familiari a Roma (sono originari di Sacrofano), papà francese, noto mosaicista, mamma coreana. E lei con la passione del teatro, aveva anche recitato, e la voglia di finire gli studi per trasferirsi all’estero». 


Il dolore: «Clara era venuta a Treviso per me»

Poi, un tarlo nella mente: «Clara era venuta a Treviso per farmi compagnia, per farmi sorridere, complice il periodo di Carnevale. Visto che mi ero lasciata con il mio ragazzo, non voleva lasciarmi sola. E adesso ha lasciato sola me». Il pubblico ministero Sabattini ha disposto il sequestro delle due vetture, nei prossimi giorni, affiderà una perizia cinematica per determinare la dinamica dell’incidente e la velocità di marcia dei veicoli. Entrambi i conducenti sono stati sottoposti ad alcoltest ed entrambi sono stati indagati.

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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