MONTEBELLUNA - MIRANO - È ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Treviso un 52enne miranese colpito da un malore improvviso mentre era impegnato in una escursione in sella alla bicicletta assieme ad alcuni compagni appassionati. Il pronto intervento degli amici che l'hanno subito soccorso iniziando a praticare il massaggio cardiaco e il tempestivo arrivo del Suem 118 hanno evitato il peggio.
IL FATTO
È accaduto ieri mattina nella frazione di Biadene. M. M. era partito poco prima da Mirano (Venezia) con un gruppo di ciclisti per una gita nel trevigiano. Hanno raggiunto verso le 9 la frazione montebellunese. Mentre stavano percorrendo via Emilio Bongioanni, il 52enne si è sentito male, probabilmente colpito da un infarto. I compagni lo hanno visto perdere il controllo della bicicletta e cadere a terra. L'uomo era privo di sensi ed era in arresto cardiaco. Non hanno perso un secondo di tempo e hanno iniziato a praticare il massaggio cardiaco mentre nel frattempo qualcuno inoltrava la richiesta d'aiuto al Suem 118, intervenuto con ambulanza e automedica. Alle manovre di rianimazione quindi sono subentrati i sanitari che sono riusciti a far ripartire il cuore. Nel frattempo, vista la gravità della situazione, si era alzato in volo anche l'elicottero atterrato non lontano. Il ciclista è stato cosi trasportato al Ca' Foncello in codice 3. È stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
Solo una decina di giorni fa il tragico precedente a Monfumo dove aveva perso la vita Ferdinando Campagnolo, di 65 anni, bidello in pensione, anche lui di Mirano, abitava a Ballò. Si era sentito male mentre stava pedalando e si era accasciato a terra. Ma in questo caso a nulla erano valsi i soccorsi allertati dall'amico di pedale che era con lui.
IL PRECEDENTE
Era il 12 maggio quando Campagnolo aveva deciso di fare una pedalata in compagnia dell'amico, anche lui appassionato delle due ruote, e da Mirano era arrivato a Monfumo. Verso mezzogiorno aveva attaccato la salita di via Longon, una bella strada costeggiata dai prati e dalle coltivazioni di uva destinata alla produzione di Prosecco. L'orario, il caldo cocente di quella giornata e il percorso in salita, dopo un paio di ore di pedalata per raggiungere Monfumo da Mirano, gli sarebbero stati fatali. Il 65enne, infatti, era praticamente scivolato dalla bicicletta, rovinando sull'asfalto. Era rimasto riverso, a terra, senza più muoversi e senza dare segni di vita. L'amico aveva tentato di soccorrerlo chiedendo all'operatore del Suem che cosa potesse fare in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Ma tutto era stato inutile.
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