Frontale in scooter, «Mamma ha aperto gli occhi e ci ha riconosciuti»

Martedì 23 Agosto 2022 di Valeria Lipparini - Laura Bon
Nel grave incidente, Mario Bittante ha perso la vita. La moglie Cristiana è ancora grave ma ha aperto gli occhi

Il cielo ha ascoltato le loro preghiere. La mamma, Maria Cristina Dallefrate, 58enne, che versava in gravissime condizioni in ospedale Ca’ Foncello, dopo l’incidente di domenica pomeriggio in cui è morto il marito Mario Bittante, ieri sera ha aperto gli occhi. Non è più intubata e ha riconosciuto i figli Gianluca e Cristiano che erano al suo capezzale. Le sue condizioni sono ancora critiche ma adesso il percorso sembra in leggera discesa. Ha subito ferite importantissime all’arto e al braccio sinistro ed è stata sottoposta a intervento ortopedico per cercare di salvarne la funzionalità. Ma ha reagito bene alle cure e sembra riprendersi.

I figli, commossi, hanno deciso di osservare il più assoluto silenzio. Nessun commento. Nemmeno con gli amici della famiglia. Solo qualche messaggio whatsapp per informare della bella notizia le persone che vogliono bene a una coppia esemplare, dedita al volontariato e alla propria comunità praticamente da sempre.

L’INCIDENTE

Il terribile frontale che si è verificato domenica pomeriggio, dopo le 15,30, in via Valcavasia, in territorio di Pederobba, è costato la vita a Mario Bittante, 64 anni, alla guida di uno scooter con, dietro di lui, la moglie Maria Cristina. La conducente della monovolume Mazda 5, una 22enne residente a Bassano del Grappa, che procedeva in senso contrario e ha impattato contro lo scooter, è indagata dalla Procura del Tribunale di Treviso per omicidio stradale. Sottoposta a indagini tossicologiche ed alcolemiche, domenica era talmente choccata che è stata ricoverata in ospedale per essere sottoposta a una cura calmante. Il sostituto procuratore ha altresì disposto una perizia per accertare la dinamica dell’incidente con l’ispezione dei mezzi. Dati tecnici e inchiesta che poco importano, per ora, ai figli di Maria Cristina che, pur nel dolore immenso di aver perso il loro papà, possono cominciare a sperare per la madre. Le condizioni sanitarie della donna si stanno evolvendo nel migliore dei modi. E i medici, a questo punto, non disperano sulla sua prognosi. I coniugi Bittante, residenti a Villa Raspa di Asolo, non lontano dal confine con Altivole, erano molto conosciuti nel mondo del volontariato. Il destino ha voluto, che sia stata proprio la Protezione civile di Montebelluna, guidata da Antonio Netto, ad intervenire sul luogo della tragedia. Soccorrendo, in una tragica inversione di ruoli, chi era sempre stato in prima fila nel portare soccorso agli altri. «Erano brave persone, sempre in mezzo al volontariato -racconta Netto- Mario aveva partecipato a molteplici attività collaborando in moltissime manifestazioni. In un primo momento, domenica non lo avevo neanche riconosciuto. Sono rimasto e sono tuttora senza parole». Mario Bittante lascia due figli, che stanno vivendo ore di grandissima apprensione per le sorti della mamma, oltre che di dolore per la perdita del papà.

IL COMMENTO

Con loro è costantemente in contatto Nedo Gallina, il presidente dell’associazione Cinofili La Marca, che ha sede a Caerano. «Possiamo interrogarci finché vogliamo su dinamica e responsabilità dell’accaduto -dice Gallina con la voce rotta dall’emozione- Il problema però è che la persona non c’è più. Abbiamo perso un uomo solare, super buono. Non litigava mai con nessuno. Questo è il ricordo che mi resta di lui, unito alla sua abilità nell’addestramento cani». Poi riflette: «Ti trovi, lavori assieme, corri dove hanno bisogno di te. Questa è la vita del volontario. E lui era uno che correva davvero dove c’era bisogno. Ma non in strada, assolutamente». Mario e la moglie erano innamorati degli animali e collaboravano anche con alcune associazioni che li proteggono. Nella loro casa c’erano Atena e la giovane Ariel, due pastori belga, madre e figlia, con cui Mario si allenava nella disciplina di ricerca persone. Ma la coppia aveva deciso di prendere con sé anche vari gatti e tartarughe, oltre a un altro cane da pastore. Che ora è rimasto senza il suo padrone, mentre il volontariato ha perso un riferimento imprescindibile. 

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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