Schianto mortale imbottito di cocaina e con la patente ritirata: sconto di pena per l'imprenditore

Venerdì 4 Giugno 2021 di Redazione Web
Lo schianto nel quale morì Ferrante Battistin
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VIDOR - Imbottito di cocaina, si schiantò col furgone aziendale provocando la morte di Ferrante Battistin: per Luca Leiballi ulteriore riduzione di pena. La Corte d'Appello di Venezia riunita il 1. giugno ha rideterminato in 4 anni e 10 mesi la condanna. I giudici hanno confermato la responsabilità penale di Leiballi, accusato di omicidio stradale aggravato per aver provocato l'incidente mortale alla guida sotto l'effetto della cocaina e con la patente revocata. Una rideterminazione resa possibile dal concordato in appello, cioè l'accordo tra la Procura generale e la difesa dell'imputato. In sede civile, tuttavia, la Corte ha confermato le disposizioni in merito al risarcimento danni da assegnare ai famigliari di Battistin, che si sono costituiti parte civile (provvisionale di 200 mila euro e risarcimento da stabilirsi in sede civile).

La sentenza di martedì 1 giugno non dà soddisfazione alle richieste della moglie dell'uomo, Vittoriana Nardi e della famiglia che in questi anni ha chiesto una giusta pena per l'imprenditore. Si conclude così una vicenda giudiziaria dolorosa, che ha suscitato molto dolore tra le colline di Valdobbiadene, dove Battistin era benvoluto.

L'INCIDENTE
Sono le 6,50 del 23 maggio 2017: lungo la provinciale 34 a Sernaglia, un camion frigo Iveco 35 perde il controllo finendo nell'opposta corsia di marcia e centra un camioncino Iveco 95 con a bordo Battistin, 52 anni e il collega Gianni Tormena, 45 anni dipendenti della ditta Vanin Movimento Terra di Valdobbiadene. Alla guida del camion frigo, nonostante la patente revocata dalla Prefettura di Belluno nel 2016, Luca Leiballi, 54 anni. Gli esami successivi evidenzieranno tracce di cocaina nel sangue. L'impatto non lascia scampo a Battistin, morto sul colpo. Ferito il collega e lo stesso Leiballi. Nel 2018 inizia il processo. Leiballi chiede l'abbreviato. Poi arriva la sentenza di primo grado: Leiballi ottiene le attenuanti generiche e arriva a 6 anni. Quindi il ricorso e la sentenza definitiva. In questi anni Vittoriana Nardi, moglie di Ferrante non ha smesso di tenere accesi la speranza e i riflettori sul caso collaborando anche con il comune di Valdobbiadene per nterventi nelle scuole sulla sicurezza stradale e battendosi perchè venga fornita assistenza psicologica alle vittime di incidenti stradali e ai famigliari. Pochi giorni fa Nardi aveva pubblicato una lettera sul sito di Asaps.it (il portale della sicurezza stradale). L'imputato ha già avuto a nostro parere un trattamento favorevole in primo grado con l'applicazione di attenuanti di difficile comprensione per noi considerando la recidività dei comportamenti dell'imputato e la gravità del reato -scriveva prima dell'Appello.
 

Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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