PORDENONE - Adele Ullacci, la 55enne nativa di Napoli morta lunedì pomeriggio, 6 giugno, in un incidente stradale sulla Cimpello-Sequals, stava rientrando in Austria. Aveva trascorso il ponte di Pentecoste a Treviso, dove aveva raggiunto il marito Paolo Romano, che nel capoluogo della Marca trevigiana lavora come insegnante in una scuola superiore. La donna aveva scelto il percorso più breve per raggiungere l'A23, che avrebbe imboccato al casello di Gemona per poi raggiungere Graz, dove risiedeva con il figlio e lavorava. I carabinieri della stazione di Fiume Veneto sono riusciti a contattare i familiari nella tarda serata di lunedì. Per ore era stato impossibile risalire al marito o ad altri parenti. La vittima viaggiava da sola e il suo telefonino era inaccessibile senza un codice di accesso.
I carabinieri hanno trasmesso alla Procura l'esito degli accertamenti. Il sostituto procuratore Andrea Del Missier ha aperto un fascicolo di indagine in cui ipotizza l'omicidio stradale. Al momento è stata disposta soltanto l'autopsia: il magistrato vuole capire se la vittima sia stata colta da un improvviso malore che potrebbe averle impedito di continuare a governare l'auto. Ai fini dell'esame autoptico, sarà notificata un'informazione di garanzia al conducente del camion Fiat Iveco, un 46enne di Caneva che lavora per una ditta di Oderzo, rimasto illeso nel terribile schianto.
Secondo le testimonianze raccolte, la donna che viaggiava in direzione di Sequals avrebbe avuto cambiato repentinamente il senso di marcia. L'autista ha tentato di sterzare per evitarla, una manovra disperata, ma non sufficiente a evitare l'impatto.
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