Istruttore di alpinismo precipita nel canalone sul Cervino e muore a 52 anni

Venerdì 17 Agosto 2018
Fiorenzo Bottega
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CONEGLIANO-VITTORIO VENETO - La montagna può nascondere dietro l'angolo la morte, anche ai più esperti. Fiorenzo Bottega, 52enne coneglianese e socio della sezione Cai di Vittorio Veneto, oltre che istruttore nazionale di alpinismo, è morto martedì 14 agosto tra le sue amate montagne. Mentre scalava il Cervino, in Val d'Aosta, ha perso l'equilibrio sul traverso del Leone, un tratto quasi orizzontale della via che conduce alla vetta (quota 3.600 metri), finendo nel canalone sottostante. Un volo di diverse centinaia di metri che non gli ha lasciato scampo. Inutile per il 52enne ogni soccorso. Quando hanno raggiunto il suo corpo, ormai ogni tentativo di rianimazione era vano. Fatali le ferite e  traumi riportati cadendo. La notizia della morte dell'alpinista è piombata come un macigno alla vigilia di Ferragosto nella sua Conegliano e a Vittorio Veneto, sua seconda casa, visto che da anni era socio della locale sezione Cai nonché vicedirettore della scuola di alpinismo di Vittorio Veneto.
IL DOLORE«Fiorenzo, detto Fiore, era una persona splendida, molto seria e scrupolosa, preparato tecnicamente ai massimi livelli nazionali» ricordano oggi i colleghi del Cai di Vittorio Veneto colpiti dal lutto. Fiore era molto attivo sia nella scuola di alpinismo, sia nel gruppo roccia della sezione. Tanti coloro che si sono avvicinati alla montagna apprendendo da lui le tecniche base e poi quelle avanzate, con la consapevolezza che non si può mai lasciare nulla all'improvvisazione, ma serve molta preparazione se si vuole percorrere in sicurezza le vie in quota o scalare una vetta. Quell'attenzione che il 52enne metteva in ogni sua escursione. Ma qualcosa martedì è andato storto.
IL TESTIMONEMentre percorreva il sentiero, in un passaggio delicato, forse gli è mancato l'appiglio di una mano alla roccia o forse il peso dello zaino lo ha sbilanciato. Uno dei compagni di cordata, che stava giusto dietro a Fiore, ha raccontato ai primi soccorritori giunti sul posto di averlo visto perdere l'equilibrio, cadere e sparire nel canalone sottostante. I componenti del gruppo, tutti istruttori Cai, ben equipaggiati e con all'attivo numerose ascensioni, avevano scelto di affrontare quel tratto senza legarsi tra loro. Una valutazione tecnica, effettuata sulla base delle esperienze individuali, che gli addetti ai lavori sostengono non avventata, perché molto legata ad aspetti soggettivi. E sulle relazioni di ascesa al Cervino, quel tratto viene giudicato non impegnativo. 
IL PRANZO AL RIFUGIOBottega e i suoi compagni erano partiti dal trevigiano ed erano giunti martedì a Cervinia, verso le 9.30, quindi con una jeep erano saliti al rifugio Duca degli Abruzzi all'Oriondé. Da lì, dopo aver pranzato, ha avuto inizio l'ascensione. Tutto procedeva senza problemi, ma all'improvviso l'incidente, risultato fatale anche a un alpinista esperto come Fiore. La notizia della sua improvvisa morte ha raggiunto Conegliano e Vittorio Veneto nel pomeriggio di martedì, lasciando tutti esterrefatti e increduli
IL CORDOGLIOBottega lascia la mamma e la sorella, oltre a tutti i soci del Cai di Vittorio Veneto, la sua seconda famiglia, che commossi lo ricordano. Tanti i messaggi di cordoglio. «Un vuoto incolmabile: sappiamo bene che Fiore ora è là, sulla cima più alta, a proteggerci e a guidarci come faceva lui, il nostro capo cordata» uno dei messaggi postati in rete da un amico. «Chi l'ha conosciuto ricorderà la sua simpatia e il suo sguardo e la sua enorme conoscenza della montagna. Ci mancherà moltissimo» le parole di un altro amico che ha condiviso con Fiorenzo la passione per la montagna. La comunità e la grande famiglia del Cai si stringeranno nel giorno del funerale, non ancora fissato, alla mamma e alla sorella di Fiorenzo.
C. B.
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