Tratto maledetto. ​«Io, tetraplegico sopravvissuto sull'A4, dico alle istituzioni: siete responsabili»

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Daniele Furlan
Tratto maledetto. «Io, tetraplegico sopravvissuto sull'A4, dico alle istituzioni: siete responsabili»
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C'è un tratto di autostrada A4 (il Tratto Maledetto, ndr) dove transitare è divenuto come partecipare ad una roulette russa, dove si paga per entrare a rischiare la vita o portarne le conseguenze a vita, dove il traffico è insostenibile per due sole corsie, dove ogni anno è come se crollasse un ponte Morandi, dove devono per forza passare coloro che, in buona parte mezzi pesanti, devono attraversare orizzontalmente tutta l'Italia Settentrionale. Su quel tratto di autostrada ventuno anni fa ho subito un gravissimo incidente stradale che mi ha reso tetraplegico, ovvero paralizzato dal collo in giù; assieme a me purtroppo una quindicina di altri feriti ed una persona che perse la vita.

Come tutti gli incidenti fu causato da un errore umano, un mezzo pesante che ci tamponò mentre eravamo fermi in coda, ma da prima di allora e negli anni a seguire gli errori umani avevano e hanno continuato a susseguirsi con una tragica cadenza, uno dopo l'altro sino ai giorni nostri, durante i quali piangiamo le ultime sette vittime sempre sullo stesso tratto di autostrada e quindi segno inconfutabile che l'arteria è ancora drammaticamente inadeguata al traffico ai quale è sottoposta.


Mi rendo conto di essere un sopravvissuto, un fortunato che seppur riportando lesioni gravissime è ancora vivo, però mi rendo anche conto di come in questi anni sia del tutto insufficiente quanto fatto per mettere in sicurezza una via di comunicazione strategica a livello nazionale ed internazionale e mi chiedo se vi sia veramente l'intenzione di adeguarla a dei parametri di sicurezza e modernità consoni all'attuale densità di circolazione. Non più tardi di due settimane fa siamo stati organizzatori di una cerimonia nei pressi del casello di Cessalto il cui titolo era Diamo voce alle vittime della strada, alla quale è stato dato ampio risalto dai mezzi di informazione, per sensibilizzare opinione pubblica ed enti preposti alla prevenzione e all'educazione stradale proprio perché è intollerabile continuare a pagare un così alto tributo di sangue, soprattutto giovane, a causa di una piaga sociale che si traduce in un bollettino di guerra ormai giornaliero.

Quel tratto di autostrada è gestito da Autovie Venete (www.autovie.it) che conta fra i suoi soci società finanziarie, istituti di credito, privati cittadini ma anche istituzioni (regioni, province e comuni) la cui partecipazione azionaria, seppur minoritaria, non può limitarsi ad un mero interesse economico ma deve per forza avere anche un fine etico e morale, una responsabilità nei confronti della cittadinanza che in quella infrastruttura non una sola vita umana verrà mai sacrificata sull'altare del profitto e che in questo caso non può che tradursi nel pressing costante e nel superamento di ogni lungaggine burocratica per la messa in sicurezza del tragitto incriminato. Altrimenti lo sprecarsi in condoglianze o strapparsi le vesti in pubblico ad ogni tragedia rischiano di diventare un ulteriore offesa alle vittime ma soprattutto un oltraggio ai loro familiari.

Presidente Il melograno odv

Ultimo aggiornamento: 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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