Tangenti per la casa di riposo, dai domiciliari Cazzaro nega tutto: «Sono vittima di un'ingiustizia»

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Paolo Calia
L'imprenditore Mauro Cazzaro

TREVISO - La prima notte agli arresti, seppure domiciliari nella sua casa di Trebaseleghe, non è stata semplice. Mauro Cazzaro, 68 anni, imprenditore finito nell'inchiesta di presunte tangenti per la costruzione di una casa di riposo Santa Maria di Sala, è molto scosso. Umberto Saracco, legale trevigiano che sta lavorando alla sua difesa, conferma che Cazzaro «si sente vittima di un'ingiustizia». E per un uomo come lui, sempre estremamente concreto e schietto nei rapporti, vedersi piovere addosso l'accusa di aver tentato di corrompere un funzionario pubblico per ottenere l'area dove costruire una nuova rsa, è una condizione pesantissima da sopportare. In queste ore così complicate, assieme all'avvocato Saracco e ai figli Edoardo e Giamarco, sta predisponendo una linea difensiva. Per sabato mattina, 28 gennaio, è previsto l' interrogatorio di garanzia davanti al giudice del tribunale di Venezia. Il primo obiettivo sarà chiedere la revoca del provvedimento di custodia cautelare. Poi potrà spiegare la sua versione. All'orizzonte si prospetta una battaglia legale lunga e complessa. 

Ieri i figli e chi sta attorno a Mauro non avevano voglia di parlare. La famiglia Cazzaro ha fatto quadrato concentrandosi più che altro nel mettere in sicurezza le aziende di famiglia, la Cazzaro Costruzioni e la Relaxxi, nessuna delle due peraltro coinvolte nella vicenda. L'avvocato Saracco ripete quanto detto il giorno dell'arresto: «Il mio cliente, avendo piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura, saprà dimostrare serenamente la propria estraneità ai fatti contestati. Lo stesso Procuratore ha correttamente parlato di un quadro indiziario e solo la lettura delle carte potrà fare chiarezza. Peraltro, le indagini non coinvolgono l'attività ordinaria della Cazzaro Costruzioni né della Relaxxi, che proseguono con regolarità».

LA STORIA
Mauro Cazzaro, 68 anni, è nato a Noale in provincia di Venezia. Laureato in architettura allo Iuav, guida l'azienda di famiglia Cazzaro Costruzioni di Trebaseleghe che vanta oltre 50 anni di storia e quasi 40 milioni di fatturato. Tra il 2017 e il 2021 è stato presidente dell'associazione di categoria Ance di Padova ei colleghi gli riconoscono un carattere, estremamente determinato, una forza della natura. Il gip del tribunale di Venezia, invece, lo definisce irruente. L'impresa di famiglia (nella quale lavorano anche i figli Edoardo e Gianmarco) è arrivata alla terza generazione. Realizza principalmente complessi residenziali ma attraverso la controllata Relaxxi costruisce anche residenze per anziani come quelle di Trebaseleghe, Vedelago e Noale. La Cazzaro Costruzioni negli ultimi anni ha anche gestito anche diversi cantieri in città tra cui il Bosco verticale, Ca' delle Alazaie disegnato dall'archistar Stefano Boeri. Attualmente sta portando a termine il restauro dell'ex sede degli Industriali in piazzetta Sant'Andrea, dove verranno ricavati appartamenti di lusso, e ha in mano il permesso di costruire un immobile innovativo ispirato al Bosco Verticale anche all'imbocco di via Montello.

LE ACCUSE
Sono sei le persone coinvolte nell'inchiesta condotta dal pubblico ministero veneziano Federica Baccaglini che ha chiesto misure di custodia cautelare oltre che per Cazzaro, anche per Battista Camporese, imprenditore padovano; Ugo Zamengo e Nicola Fragomeni, entrambi ex sindaci di Santa Maria di Sala; Carlo Pajaro, capo ufficio tecnico del Comune e Marcello Carraro, architetto sospettato di essere mediatore. Le accuse a vario titolo sono di induzione indebita a dare promettere denaro, corruzione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio, auto-riciclaggio.

 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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