Market cinese distrutto dal rogo, l'intero stabile inagibile: fari puntati sulle baby gang

Lunedì 15 Maggio 2023 di Maria Elena Pattaro
Il rogo ha distrutto anche il tetto

PREGANZIOL - Ammontano a diversi milioni di euro i danni del incendio devastante che ha divorato il Primarket di Preganziol, che occupa gran parte del parco commerciale di via Europa. Nel negozio di abbigliamento, casalinghi ed elettrodomestici gestito da cinesi, non è rimasto praticamente nulla. Tutto bruciato. Nessuno ferito ma milioni di euro di danni. Il rogo ha compromesso la stabilità dell'intero edificio: il solaio ha avuto un cedimento di diversi centimetri e il tetto è pericolante. I danni da fumo e calore hanno interessato anche i negozi adiacenti e gli uffici al primo piano: 6 in tutto. Un bar, un'erboristeria, un toelettatura per animali, un centro estetico prossimo all'apertura, uno studio di pratiche e una rivendita di sigarette elettroniche. L'intero complesso ora è inagibile, in attesa degli accertamenti sulla stabilità. Indagini in corso sulle cause, da parte dei carabinieri e della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco: non si esclude il dolo. Del resto l'orario e la velocità di propagazione delle fiamme sono sospette. Tra i negozianti, c'è chi teme che il rogo sia una bravata sfuggita di mano a una banda di ragazzini che bazzicano nella zona e che si sono già resi responsabili di atti vandalici: cassonetti incendiati, scorribande sul tetto dell'edificio e scritte offensive sui muri del ristorante cinese dello stabile accanto.

LE FIAMME
Le fiamme sono divampate all'una di notte, all'interno del Primarket.

Pochi minuti dopo erano già alte. Vestiti e altro materiale infiammabile erano il combustibile ideale. C'è stata anche qualche piccola esplosione: bombolette spray saltate in aria. Le temperature altissime hanno fatto esplodere le vetrate e affossare il solaio. Fiamme e fumo erano ben visibili anche dal Terraglio. Tante le chiamate arrivate alla centrale dei vigili del fuoco. I pompieri sono arrivati in forze in viale Europa pochi minuti dopo, quando l'incendio era in uno stadio avanzato. Ma il loro intervento tempestivo ha impedito che anche gli altri negozi fossero divorati dalle fiamme. I titolari si sono precipitati lì, grazie al passaparola. Hanno seguito col fiato sospeso le operazioni dei pompieri. I vigili del fuoco, giunti da Treviso, Castelfranco, Asolo e Mestre hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme: «dieci i mezzi impegnati e trenta operatori - spiegano dal comando provinciale - lunedì (oggi per chi legge, ndr) eseguiremo ulteriori sopralluoghi».

Ieri mattina, terminate le operazioni di spegnimento è continuato il monitoraggio per spegnere eventuali focolai e accompagnare i negozianti all'interno dei locali non pericolanti. Sul posto è intervenuto anche il personale di Arpav che ha eseguito campionamenti sull'aria e sulle acque di spegnimento. Dall'esito dei primi campionamenti non emergono allarmi ambientali. «I vigili del fuoco sono intervenuti velocemente. Non ci sono stati danni a persone e questa è la cosa più importante» affermava ieri mattina il vicesindaco Stefano Mestriner, presente sul posto -. Mi auguro che non ci sia un'azione dolosa sotto questo grave incendio che ha colpito in modo pesante le attività coinvolte. Siamo a disposizione delle autorità inquirenti». I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza alla ricerca di eventuali movimenti sospetti prima del rogo. I militari hanno raccolto anche le testimonianze dei titolari cinesi e degli altri negozianti.

I PRECEDENTI
È l'ennesimo rogo a un'attività della Marca. Nell'ultimo anno già cinque ditte, alcune di logistica, sono andate a fuoco. Incendi divampati nella notte o poco dopo l'orario di chiusura. Il sospetto che siano dolosi e che ci sia un filo rosso è legittimo. E più di qualcuno ha il timore che possa essere un segnale dell'infiltrazione mafiosa nel territorio. «Le indagini sono in corso - ha assicurato nelle scorse settimane il procuratore Marco Martani -. I fascicoli non possono essere riuniti se on viene dimostrata l'esistenza di un unico filo conduttore». L'ultimo rogo era stato quello della Kemistone di Ponzano. Il 4 aprile il fuoco aveva divorato la Debby Line, a Cusignana di Giavera. Un intero capannone distrutto, circa 10mila metri quadrati con migliaia di capi griffati e calzature. Nel gennaio del 2022 la Pmg trasporti & logistica di Volpago, con 30 milioni di euro di danni. E la merce stoccata distrutta, come i vini e il Prosecco. E poi l'incendio alla "Movi Moda" a Ponte di Piave, nel settembre del 2022. Ad aprile del 2022, a Gaiarine, al capannone di seimila metri quadrati in affitto alle ditte Aritali e General Moving.

      

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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