Canna fumaria funziona male, scoppia il rogo: mamma porta in salvo i tre figli

Lunedì 12 Aprile 2021 di Diego Berti
Canna fumaria funziona male, scoppia il rogo: mamma porta in salvo i tre figli
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FARRA DI SOLIGO - Quando è scoppiato un incendio in casa, il suo primo istinto è stato portare fuori i tre figli. Ha salvato la sua famiglia dalle fiamme la donna di origine marocchina che con marito e figli vive nell'appartamento di via San Francesco andato a fuoco ieri sera poco dopo le 18.30, lungo la strada provinciale dei Colli, davanti alla storica cantina Villa Maria del conte Rambaldo Bevacqua di Panigai. La strada è rimasta chiusa per quattro ore, fino al termine del lungo intervento dei pompieri e tutta la zona circostante è stata sgomberata per la paura che alcune bombole di gas all'interno delle case potessero esplodere e peggiorare la situazione.


LA PAURA

L'incendio, come poi appurato dai tecnici dei vigili del fuoco, è stato causato dal malfunzionamento della canna fumaria di una stufa a legna della cucina al primo piano.

In pochissimo tempo fuoco e fumo hanno invaso tutta l'abitazione. La proprietaria, che in quel momento era in casa con i tre figli di 4, 8 e 14 anni mentre il marito era al lavoro, si è preoccupata di mettere in salvo i bambini più piccoli. Poi è salita al piano superiore facendo uscire anche il 14enne che stava studiando nella sua cameretta. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa sentendo le grida della donna e vedendo l'imponente nuvola di fumo che usciva dalle finestre dei piani superiori. In pochi minuti sono giunti sul posto due ambulanze e un'automedica che hanno subito prestato le prime cure alla signora e ai tre figli. Fortunatamente nessuno di loro è rimasto intossicato e quindi i sanitari non hanno avuto bisogno di ricoverarli. Nel frattempo sono arrivate anche cinque autobotti dei vigili del fuoco, tre da Conegliano e due da Montebelluna, un camion con la gru da Treviso, e una pattuglia dei carabinieri di Cison di Valmarino. Per agevolare le operazioni di soccorso la strada provinciale è stata chiusa per quasi quattro ore e il traffico è stato deviato grazie ai volontari farresi della Protezione civile Ana di Valdobbiadene.


I DANNI

L'incendio oltre ad aver distrutto e reso inagibile l'abitazione della famiglia marocchina, ha danneggiato pure le due abitazioni adiacenti, costringendo tutti a trovare momentaneamente accoglienza da parenti o amici. La preoccupazione maggiore era inizialmente la presenza in casa di alcune bombole di gas, che se fossero scoppiate avrebbero provocato gravissime conseguenze. Il capofamiglia Hassane Dahchar, che lavora alla ditta Morassuti di Farra, è corso sul posto disperato: «Avevo acquistato questo piccolo appartamento con enormi sacrifici, per dare un futuro ai miei figli. Ora abbiamo perso tutto, ci sono rimasti soltanto i vestiti che avevamo in dosso. In pochi minuti ci siamo visti andare in fumo il lavoro di una vita». Sul posto anche il sindaco Mattia Perencin, che sta ora valutando in che modo il Comune potrà dare un concreto aiuto a questa famiglia che da quasi vent'anni vive e lavora in paese.
 

Ultimo aggiornamento: 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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