Da imprenditore a contadino, Moreno molla tutto e cambia vita: «Ora coltivo ulivi»

Venerdì 5 Agosto 2022 di Elena Filini
Moreno Barel

CAPPELLA MAGGIORE - Welcome to Montaner, la collina delle sorprese. In un'area che fino a un ventennio fa sarebbe stato impossibile considerare adatta al vino e all'olio, ma che le mutazioni climatiche stanno rendendo appetibile si collocano nuove scelte di vita. Dopo Alessandro Winkler, dentista vittoriese che ha acquistato terreni per produrre vini bio con vitigni autoctoni ecco la scelta di Moreno Barel, da ex-ceo d'azienda a produttore d'olio. A quasi sessant'anni ha mollato tutto per creare il marchio Mercante d'Olio e sta rigenerando i boschi attigui ai suoi terreni. «Lavoro con cervello e cuore» afferma «nelle nostre zone la cultura dell'ulivo non è nulla in confronto a quella del Prosecco, ma ha una storia che può ritornare con passione e pazienza».

LA DECISIONE
Dopo la vendita della sua azienda, la PET Engineering di San Vendemiano nel 2018, Moreno Barel ha deciso di cambiare la sua vita nella sostanza, ma mantenendo i principi e i valori che negli anni lo hanno portato al successo professionale. Ha voltato pagina acquistando quasi 3 ettari di terreno da convertire a uliveto e altri 10 di bosco da riqualificare per creare una grande azienda agricola specializzata attualmente nella produzione dell'olio il Mercante d'Olio, ma con tanti progetti in futuro.

Un cambio vita che, come molti, inizia da un colpo di fulmine: quello con l'ulivo. Una pianta dall'incredibile forza vitale e capacità di adattamento che può crescere e fruttificare senza bisogno di ricorrere alla chimica. Assieme a questo la consapevolezza di essere circondato da vigneti spesso sfruttati invece che valorizzati. Da questo matura la scelta di spostarsi da Refrontolo, dove attualmente risiede, e stabilirsi nel prossimo futuro nel comune di Cappella Maggiore che inizia già a popolare con i suoi ulivi, riqualificare e valorizzare.

L'OBIETTIVO
«Il bosco che circonda i miei uliveti-afferma ancora- diventerà uno spazio comune da curare e restituire alla comunità, una zona da rendere sicura per far riscoprire alle persone la bellezza dei panorami della zona e l'importanza di un contatto rispettoso e completo con la natura». Una vita a contatto con la natura tutta da scoprire, ma in cui mettere a frutto le competenze maturate in anni di lavoro che valgono tanto per il business che per la natura: la valorizzazione attiva, la cura dei propri asset e la volontà di creare qualcosa di duraturo. Un approccio non dissimile da quello che nell'antichità faceva partire i mercanti veneziani alla scoperta di nuovi porti e opportunità. Il nome scelto per questa avventura non è infatti casuale. I suoi uliveti si trovano tra Anzano e Montaner.

 

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