"Core", il festival si spegne: «Dobbiamo concentrarci sull'Home a Venezia»

Giovedì 5 Marzo 2020 di Chiara Pavan
Addio Core Festival a giugno in zona Dogana a Treviso

Core addio. Treviso perde l’ultimo “ancoraggio” all’Home festival, ormai totalmente rivolto a Venezia, al Parco di San Giuliano a Venezia. L’organizzazione ha deciso infatti di cancellare l’evento “boutique” dedicato al meglio della musica italiana che tanto piaceva al patròn Amedeo Lombardi, in programma nel weekend 12-14 giugno in zona Dogana a Treviso. «Le date di giugno non sono più praticabili - dicono dal quartier generale - si spera di poter fare qualcosa a settembre, ma dobbiamo ancora sentire l’amministrazione comunale. Per ora siamo concentrati su Home Festival», ossia su Mestre, dove il marchio Home si è ormai trasferito con armi e bagagli.
 
IL CAMBIO
Il cambio di passo è evidente: se l’anno scorso era stato chiamato “Home Venice Festival”, per far capire che un pezzetto di Home sarebbe rimasto anche nella natia Treviso grazie al “Core”, quest’anno a San Giuliano, dal 10 al 12 luglio, si terrà l’Home Festival e basta. Di qui la necessità di abbandonare Treviso, anche per concentrare gli impegni organizzativi in laguna dopo la deludente edizione dello scorso anno, un happening perlopiù per giovanissimi popolato di musica trap, reggaeton e dj. E visto che il 2020 dovrà essere migliore della precedente edizione, l’impegno da dedicare alla kermesse dovrà essere maggiore. «A Venezia arriveranno grandi nomi, italiani e internazionali» assicurano gli ideatori. L’obiettivo è creare una scaletta più pop, attirare un pubblico più trasversale e quindi abbassare i prezzi dei biglietti (l’anno scorso erano a 45 euro al giorno, poi ridotti a 20 quando si sono accorti che c’era meno gente del previsto).
LA MARCA
Il “Core” 2019”, col suo “taglio” dedicato alla musica e agli artisti italiani, aveva portato in città circa trentamila persone nei tre giorni (settemila il venerdì, undicimila il sabato e novemila la domenica). Che la situazione fosse critica lo si intuisce anche da piccoli dettagli: niente pagina Fb o sito ad hoc dedicati all’evento, niente promozione natalizia per acquistare i biglietti in anticipo a prezzi contenuti o spinte pubblicitarie sui social. Qualche tempo fa, poi, lo stringato comunicato stampa in cui si precisava che «l’organizzazione del Core festival a Treviso è ancora oggetto di valutazione da parte della società». Come dire: il Core è a rischio. Certo, ribadiva all’epoca Lombardi, «la volontà di andare avanti c’è tutta, di tornare a fare musica e riempire la Dogana di giovani, concerti e spettacoli». Ma era necessario prima confrontarsi «con il Comune di Treviso con i quale il rapporto è ottimo e di estrema collaborazione, come dimostrato in tutti questi anni». Tuttavia, ora che Lombardi & soci sono concentrati sul parco di San Giuliano- c’è un contratto che li lega alla città lagunare per nove anni -, Treviso sembra allontanarsi dal loro raggio di osservazione.
IL FUTURO
La speranza resta sempre quella di «poter fare qualcosa a settembre in zona Dogana», ribadiscono dall’Home, e lo slittamento da giugno a settembre potrebbe garantire margini di intervento per invitare gli artisti e fissare date. «Anche se, in tempi di coronavirus, questo non è proprio un bel momento per parlare di eventi live», aggiungono. D’altra parte, la grande macchina organizzativa dell’Home, che dal 2010 ha acceso le estati trevigiane, sembra un po’ in affanno dopo la non felice esperienza veneziana. Si parla infatti di un buco di un milione e mezzo («ma la società sta onorando i propri impegni e facendo accordi per pagare tutti»), e della nascita di una nuova società, la Output srl, che ha sede allo stesso indirizzo di Home Entertainment, in via Fonderia 47 a Treviso, e si occupa sempre di organizzazione e produzione di eventi. «A breve ci sarà un incontro con l’amministrazione di Treviso» per vedere se questo “qualcosa” possa trasformarsi in un festival di fine estate o in qualche iniziativa da tenere semplicemente all’Home Rock Bar. «Certo, tutto è nato a Treviso, ma il parco di San Giuliano è vicino - chiudono gli organizzatori- I trevigiani possono venire a Mestre come prima i mestrini venivano a Treviso.

E questi tre giorni veneziani saranno all’altezza delle aspettative».

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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