Giovani che vivono nella loro camera. Il caso Hikikomori, 50 casi nel trevigiano

Venerdì 16 Dicembre 2022 di Mauro Favaro
Hikikomori, giovani che vivono nella stanza. Casi in aumento nel trevigiano

TREVISO - Oltre 50 hikikomori. Sono i giovani trevigiani rinchiusisi nelle loro stanze, anche a causa dell'emergenza Covid, che negli ultimi otto mesi sono stati aiutati dagli esperti del nuovo servizio Unità funzionale distrettuale adolescenti (Ufda) attivato dall'Usl della Marca. «Abbiamo intercettato molte situazioni del genere: ragazzi che si sono ritirati, a volte senza voler più andare a scuola conferma Nicola Michieletto, direttore dell'unità Infanzia, adolescenza, famiglia e consultori gli interventi sono complessi. C'è un avvicinamento dolce da parte degli educatori e degli psicologi, in accordo con i genitori, per convincere i ragazzi a uscire. Magari inizialmente solo ai giardinetti. Anche perché le risposte sono negative se si propone il semplice accesso ai servizi. Per andare incontro al disagio giovanile dobbiamo uscire dai nostri ambulatori». È proprio ciò che è stato fatto.

Il caso Hikikomori, la punta dell'icerberg

E gli hikikomori rappresentano la punta di un iceberg. Da marzo a novembre il servizio dell'Usl ha risposto complessivamente a 354 ragazzi e giovani tra i 14 e i 24 anni con disagi di natura psicologica (140 nel distretto di Treviso, 113 in quello di Asolo e 101 in quello di Pieve di Soligo).

Il 15% con problemi di isolamento sociale, appunto. In generale l'età media non arriva ai 18 anni. I disagi evidenziati vanno dai disturbi della sfera affettiva ai disturbi legati ad ansia e stress, fino ai disturbi psicosomatici, del comportamento alimentare, della personalità e della condotta.

Il fenomeno Hikikomori

Numeri che non stupiscono gli addetti ai lavori. «L'emergenza Covid ha aperto un vaso di Pandora - sottolinea Michieletto - le richieste ai nostri servizi sono complessivamente aumentate del 30%. E ci siamo attrezzati di conseguenza». L'attivazione dei Cup-A, servizio dedicato alle prenotazioni che arrivano per gli adolescenti (0422.323626 Treviso; 0423.732361 Asolo; 0438.663866 Pieve di Soligo), è stata determinante nel consentire lo sviluppo di una prevenzione a tutto tondo, capace di entrare in azione prima che i problemi diventassero più complessi. La conferma arriva dal fatto che quasi il 10% degli adolescenti hanno chiamato in modo autonomo. Così come il 20% dei giovani adulti. La presa in carico viene effettuata al massimo entro 12 giorni. A differenza di quanto si potrebbe credere, poi, non è vero che le difficoltà psicologiche emergono solo in contesti familiari disgregati. Basti pensare che nel 71% dei casi le richieste sono arrivate da famiglie con genitori coniugati. Adesso si guarda oltre. Il progetto è stato finanziato anche per il prossimo anno. L'obiettivo è sviluppare una serie di laboratori per i giovani nel territorio. I primi sono già partiti. «Si tratta di laboratori con un'impostazione ludico-ricreativa che consentono ai giovani di riprendere fiducia nelle relazioni e nelle loro potenzialità, per poi lavorare in modo duale con educatori o psicologi specifica Michieletto auspichiamo che i Comuni, sempre disponibili, possano metterci ancora a disposizione spazi come biblioteche, case gli Alpini e così via».

Le risorse

L'Usl è già pronta a inserire altri 40 psicologi all'interno dei propri servizi. «Ma un ricorso al Tar sta tenendo bloccate le assunzioni che potremmo fare anche domani», allarga le braccia Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria. Nonostante le carenze (mancano ancora 15 psichiatri) non si è rimasti comunque a guardare. «È stato fondamentale avviare un servizio di prevenzione per aiutare i ragazzi in difficoltà prima che i problemi diventassero più complessi tira le fila lo stesso Benazzi l'unità Ufda aiuta a combattere l'isolamento che i giovani hanno dovuto subire a causa del difficile periodo della pandemia, che ha portato con sé un incremento del 30 per cento dei disturbi nell'ambito della salute mentale. Questo servizio rappresenta un faro per i nostri ragazzi e per i loro genitori».

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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