Guardia giurata trovata morta dai turisti: «Antonio faceva turni massacranti, fino a 400 km al giorno»

Mercoledì 27 Aprile 2022 di Maria Elena Pattaro
Antonio De Marco


TREVISO Aveva appena iniziato il turno di vigilanza in una serata come tante. Ma un malore lo ha stroncato all'improvviso sui gradini della sede dei canottieri del Sile, mentre lasciava il bollino del suo passaggio notturno. E' morto così Antonio De Marco, 62 anni, e guardia giurata da più di trenta, dipendente dell'agenzia di vigilanza privata Sicuritalia. Il dramma si è consumato lunedì sera alle 22 in via Tezzone. Colpa dei turni massacranti secondo la Fisascat Cisl, sindacato a cui il 62enne era iscritto: «Stava facendo troppi straordinari, percorreva fino a 400 chilometri al giorno.

Forse se non fosse stato da solo in pattuglia si sarebbe potuto salvare».

IL RITROVAMENTO
Ad accorgersi del corpo accasciato sugli scalini sono stati alcuni turisti di passaggio, che hanno chiamato i soccorsi. L'ambulanza del Suem 118 è arrivata in pochi minuti ma per il 62enne non c'era già più nulla da fare: il suo cuore aveva smesso di battere. Il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. De Marco, originario di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), abitava a Treviso. Divorziato da poco, era padre di due figli ed era ormai prossimo alla pensione dopo una vita passata nel settore della vigilanza armata, in cui aveva fatto carriera. Tanto da diventare un graduato. «Era un gran lavoratore, una persona davvero molto in gamba» - lo ricorda un collega.

L'APPELLO
Di fronte al dramma del malore fatale durante le ore di servizio, i sindacati riaccendono i riflettori sulle condizioni di lavoro massacranti della categoria: «I dipendenti dei servizi di sicurezza e della vigilanza privata lavorano in condizioni ormai inaccettabili, con un contratto scaduto da oltre 6 anni, con turni massacranti, con stipendi insufficienti e in costante violazione delle norme di legge in materia di sicurezza» - denuncia Patrizia Manca, segretaria generale della Fisascat Cisl Belluno Treviso. «Il nostro iscritto - aggiunge Rosario Gambino, delegato sindacale della Fisascat - stava facendo troppi straordinari, comandato in servizio di pattugliamento continuato per mancanza di personale: percorreva 400 chilometri al giorno in auto. Lo scorso dicembre un altro collega ha avuto lo stesso problema a Montebelluna, ma, con un infarto in atto, ha trovato la forza di trascinarsi fino all'ospedale. È stato operato d'urgenza ed è rientrato a lavoro da un paio di mesi. Anche lui, come De Marco, era da solo e con orari assurdi. Ma Antonio, in particolare, stava facendo veramente ore su ore in questo periodo, davvero troppe». «Un'altra questione da sottolineare è che si trovava in servizio da solo e che forse - prosegue Gambino - con regole e disposizioni diverse da parte della autorità prefettizie, ad esempio con l'espletamento del servizio in due per pattuglia, il collega e nostro iscritto si sarebbe potuto salvare». Intanto i sindacati, Cisl ma anche Cgil, preparano lo sciopero del 2 maggio. Quel giorno gli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del Contratto Nazionale scaduto nel 2015, ma anche stipendi più alti e il rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci