Grande distribuzione, Canella (vicepresidente Alì): «Non siamo nemici dei negozi di vicinato»

Mercoledì 9 Marzo 2022 di Paolo Calia
GIANNI CANELLA vice presidente del Gruppo Alì
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TREVISO - «Il negozio di prossimità non ci deve vedere come concorrenti. Noi lavoriamo con le aziende del territorio, siamo veneti e non arriviamo in un posto vendendo prodotti a prezzi stracciati per fare morire, commercialmente parlando, chi ci sta attorno. Ci rivolgiamo a un cliente diverso rispetto alla piccola attività e offriamo un altro tipo di servizio». Gianni Canella, vice presidente del gruppo Alì, ci tiene a precisare. A cancellare l’idea che tutta la grande distribuzione sia fatta da aziende rapaci, pronte a accatastare punti vendita su punti vendita soffocando il piccolo commercio.

Per poi, magari, chiudere dopo qualche anno lasciando il deserto dietro di sé. Purtroppo capita anche questo: «Ma noi non apriamo per chiudere», precisa con una certa decisione.


LA STRATEGIA
Alì ha deciso di investire sulla Marca. In tutta la provincia ha già 16 punti vendita di media grandezza, due a Treviso. E a breve diventeranno quattro con l’apertura ormai prossima del parco commerciale all’ex Marazzato e poi la struttura approvata da poco all’altezza della rotatoria Appiani, proprio davanti al Panorama. La logica della concorrenza di questi grandi gruppo sfugge alle comuni regole di mercato: aprire centro commerciali, anche piccoli, uno accanto all’altro non è considerata una scelta scellerata. Ma risponde a precisi studi su zone e flussi di potenziali clienti. Alì però si ritroverebbe ad avere due centri di proprietà a poco più di un chilometro di distanza: «In realtà - spiega Canella - quello che stiamo per aprire all’ex Marazzato e quello che andremo a realizzare in viale della Repubblica, sono due cose diverse, in zone diverse e con tipologie di clienti differenti. Il primo è un parco commerciale, con un punto vendita medio-grande e con la presenza di più negozi per una clientela più di passaggio. In viale della Repubblica sarà invece una struttura di 1500 metri quadrati, pensata per una clientela che va a prendere qualcosa tutti i giorni, dove può trovare prodotti freschi». 


I TIMORI
Le due strutture, insomma, non si contenderanno i clienti: «No. Ma noi apriamo almeno due punti vendita all’anno - continua - è il nostro modo di lavorare. In Italia i tempi della burocrazia sono però lunghi. Per aprire strutture come le nostre servono, in media, 12 anni. Ma in un’occasione abbiamo anche atteso 29 anni. Capita quindi che i tempi si sovrappongano. A Treviso è successo questo per strutture pensate in momenti diversi». Canella ribadisce che, nonostante i suoi mini-centri commerciali puntino su caratteristiche (come la qualità e la freschezza dei prodotti) tipiche delle piccole attività, non ci sarà concorrenza col commercio di prossimità: «Il piccolo negozio in centro o nel quartiere continuerà a lavorare con la propria clientela, quella che per fare la spesa non si sposta molto e non usa l’auto. Continueranno a essere punti di riferimento importanti, anche per la socialità. Loro offrono un servizio più particolare. Tra di noi non c’è concorrenza perché siamo su piano diversi. La concorrenza che deve preoccupare di più è, forse, quella dei discount che vendono un certo tipo di prodotti e con dinamiche diverse dalle nostre. Pensiamo solo all’occupazione: il discount, in genere, lavora con 15 addetti. Noi ne assumiamo 40-50 a struttura. E lavoriamo per durare nel tempo».


I SERVIZI
L’attenzione dell’Alì adesso è rivolta alla partenza del parco commerciale all’ex Marazzato: «Apriremo tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate - conferma il vicepresidente - il covid prima, poi l’aumento del costo delle materie prime e infine la guerra hanno rallentato un po’ tutto. Ma ormai ci siamo». All’interno ci sarà anche un servizio per la spesa online: «Sì - conferma - ci sarà un punto vendita dedicato a chi preferisce ordinare la spesa col computer o col telefonino. Noi la prepariamo e poi il cliente può scegliere se passare a prenderla o se invece preferisce la consegna a domicilio. In questo caso i nostri addetti si muoveranno con mezzi elettrici. Abbiamo voluto un punto vendita a ridosso della città proprio per questo: per essere a una distanza dal centro abitato che possa essere coperta con furgoni elettrici, a impatto zero: abbiamo sempre un occhio di riguardo per l’aspetto ambientale».
 

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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