TREVISO - Se n’è andato all’improvviso, chiudendo una pagina di storia della città.
LA CARRIERA
Giuseppe si è laureato in Ingegneria a Padova giovanissimo. A 24 anni già aveva guadagnato la cattedra di Scienze delle Costruzioni, uno dei più giovani professori universitari in Italia. Poi la scelta di lasciare la vita accademica per dedicarsi all’impresa di famiglia. Con lui è iniziata la cavalcata che ha portato la Guaraldo, negli anni Novanta, a entrare nel gruppo delle 25 aziende più importanti del paese. Trevigiano doc, con la famiglia non ha mai voluto lasciare la città. La sede dell’azienda invece è stata aperta a Paese, una scelta fatta dal padre Pio appena finita la guerra. Da lì è partita la cavalcata della Guaraldo, cresciuta anno dopo anno. Avventura finita nel 2002, quando Giuseppe e i figli Pio Andrea, Matteo e Laura decisero di cedere tutte le quote al gruppo veneziano guidato da Lorenzo Marinese.
LA VITA
Giuseppe Guaraldo è stato un imprenditore tanto brillante, quanto schivo. Comparire non gli interessava. Il tempo libero lo dedicava alle sue passioni: la musica e la letteratura. «Mio padre - ricorda il figlio Andrea Pio Guaraldo - era una persona di grande cultura. Amava leggere le poesie in greco antico. Ancora oggi, per tradizione, ogni primo dell’anno traduceva un brano dal latino. Ha sempre amato studiare, apprendere, conoscere cose sempre nuove. A noi figli ha insegnato soprattutto la voglia di essere curiosi di tutto. Questo è stato un suo grande insegnamento». Giuseppe non ha mai derogato alle sue idee e principi. A metà anni ‘90 entrò quasi in rotta di collisione con l’allora sindaco Giancarlo Gentilini perché, pur avendo già firmato il contratto con Fondazione Cassamarca per ristrutturare il teatro comunale, andò in piazza dei Signori a firmare il sostegno all’orchestra del Comunale destinata di lì a poco a scomparire. Un gesto di sfida, fatto però con grande convinzione perché consapevole che il patrimonio culturale di una città va difeso sempre e in ogni luogo. I funerali non sono ancora stati fissati. Molto probabilmente si terranno la prossima settimana nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Ma la famiglia non ha ancora scartato l’ipotesi di farli in forma privata.