Addio a Bepi Catarin, l'enologo di Zaia: «Con lui tante battaglie»

Sabato 30 Maggio 2020 di Elisa Giraud
Bepi Catarin
TREVISO - Il mondo del vino veneto è in lutto per la scomparsa di Giuseppe “Bepi” Catarin. Da diversi decenni era un’istituzione, un punto di riferimento del comparto vitivinicolo regionale. «Con Bepi Catarin se ne va l’eminenza grigia della vite e del vino, il Veneto perde un’istituzione - ha detto il presidente Luca Zaia - era un’autorità riconosciuta e indiscussa a livello nazionale e internazionale, un appassionato del comparto della vitivinicoltura che anche per merito suo, ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita dei territori della regione».

IL RICORDO Anche l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan si è unito al cordoglio: «Con la scomparsa di Bepi, il Veneto perde la cattedra ambulante della vite e del vino. Io, ho perso un amico, un compagno alpino, un appassionato e competente funzionario, innamorato del suo lavoro e “colonna” dello staff tecnico del dipartimento agricoltura della Regione». Classe 1952, Catarin si era diplomato alla scuola enologica di Conegliano ed ha sempre lavorato nel mondo del vino. Non amava apparire, ma c’era sempre quando era il momento di progetti e decisioni importanti.
I PROGETTI «Non posso dimenticare – sottolinea Zaia - le tante battaglie e i progetti portati avanti da Catarin, per conto della Regione: dalla creazione della doc Prosecco a tante altre partite, da quella dell’Amarone alla nuova etichetta del Pinot grigio delle Venezie».
Catarin era un professionista stimato e conosciuto a livello nazionale e internazionale. «Bepi Catarin era il vino veneto – lo saluta Zaia - Se ne va una persona per bene, un grande professionista. Lascia un vuoto che sarà incolmabile nel mondo della vitivinicoltura veneta. Le mie condoglianze alla moglie, Paola Fabbricatore, ai figli, a tutte le persone che gli hanno voluto bene». Catarin è stato per quasi 40 anni al vertice della direzione competitività sistemi agroalimentari della Regione Veneto. «Mi stringo alla moglie Paola e ai due figli in questo momento di grande dolore – ha detto Pan - Catarin, oltre al dono della grande competenza, aveva quello dei rapporti umani, fatto di capacità di ascolto e di mediazione, di battute pronte e solari, di una vitalità gioviale che ha profuso nella vita, nel lavoro e nella sua ricca rete di relazioni amicali e professionali. Lo salutiamo con la mano sul cappello, da vecchi alpini, con profonda riconoscenza per il suo lascito così prezioso per i nostri viticoltori e così profondamente legato alla terra veneta». Il funerale verrà celebrato in forma privata lunedì alle 15 nella chiesa di San Bartolomeo a Treviso. 
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