Trionfo Conte, impazza il toto giunta: una sola certezza Manera vicesindaco

Mercoledì 17 Maggio 2023
L'abbraccio tra Luca Zaia e Mario Conte

TREVISO - «Chi ci sarà in giunta? Di sicuro il sindaco. Per il resto vedremo». Mario Conte sorride e tenta di svicolare, ma la composizione della sua squadra resta l'argomento del giorno. E non può evitarlo nemmeno nel giorno della festa, sotto un luogo simbolico per la Lega di Treviso come la loggia dei Trecento, palcoscenico finale di tutti i successi del Carroccio dal 1994 in poi. Il toto-giunta impazza. E le ipotesi si sprecano. La prima a dire il vero è qualcosa di più di un'ipotesi: Alessandro Manera, assessore uscente all'Ambiente, nuovo vicesindaco. Gli indizi portano tutti a lui, a cominciare dal record di preferenze - 747 in attesa dell'ultima sezione ancora mancante - l'ottimo rapporto di fiducia col sindaco e l'unico vero accordo preso a livello di partiti provinciali.

Prima delle elezioni tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia è stato deciso che la delega di vicesindaco sarebbe andata al partito nazionale che avrebbe preso più voti. Guardando i risultati, la Lega è il partito più votato in città - 17,29% - anche se seconda dietro la Lista Conte (30,23%). E Manera, militante leghista ma in corsa con la lista del sindaco, le rappresenta entrambe.

LA COMPOSIZIONE
In mezzo alla ridda di nomi emerge anche una bozza di schema per la composizione della squadra di Conte: vicesindaco e due assessori alla Civica del sindaco; due assessori alla Lega più la presidenza del consiglio; due assessori a Fratelli d'Italia e uno alla civica Con-te (Forza Italia-Coraggio Italia). Da decidere sono i nomi. Conte vuole mani libere e tende a non dare troppo peso alle preferenze prese: «Entrare in consiglio comunale non è una condizione necessaria per fare parte della giunta - precisa - valuterò invece competenza, qualità umane e disponibilità di tempo. I miei assessori devono dedicarsi interamente alla comunità». Su alcuni dettagli però si sbilancia: «Voglio rimodellare alcune deleghe e introdurne di nuove. Penso, per esempio, a una delega ai Grandi Eventi».

Fratelli d'Italia invece vorrebbe che a contare fossero solo i numeri: necessario trovare un punto d'incontro. Ma Conte pretende la piena libertà di chiamare anche chi non ha fatto incetta di preferenze e è finito in partiti con percentuali penalizzanti. Identikit perfetto per due profili. Il primo è quello di Andrea De Checchi, vicesindaco uscente, che ha preso 348 preferenze (non poche) nella lista Con-te ma non è riuscito a superare Davide Acampora, primo con 451 (sempre in attesa dell'ultima sezione mancante). Non è un mistero che Conte lo rivoglia in squadra. Il secondo nome è quello di Gloria Tessarolo, 116 voti nella lista Conte, assessore al Sociale uscente e colonna dell'ultima giunta. «Agli assessori che si sono candidati non potevo chiedere di più - spiega - hanno lavorato fino all'ultimo giorno. Se abbiamo raggiunto questi risultati il merito è loro».

I NUMERI
Intanto ognuno è pronto a giocarsi le proprie carte. Detto di Manera, restano sette posti a disposizione. La Lista Conte potrebbe puntare sull'architetto Beatrice Ciruzzi se proprio non fosse possibile recuperare la Tessarolo e un grande ex come Giuseppe Basso. In Lega i nomi dati per sicuri sono quelli degli assessori uscenti Sandro Zampese e Christian Schiavon, mentre per il posto di presidente del Consiglio la candidatura giusta pare essere quella di Riccardo Barbisan.

Per Fratelli d'Italia viene data per certa la scelta di Gloria Sernagiotto. Più complicato individuare un secondo nome: in rampa di lancio ci sono Alberto Ciamini (che proviene dal comitato Prima i Trevigiani), Lorella Malgaretto e Jennipher Gola, l'anno scorso candidata sindaco a Portobuffolè dopo essere stata consigliere comunale per Forza Nuova.

Poi c'è la questione Forza Italia: guardando le preferenze il rappresentante dovrebbe essere Davide Acampora ma è sempre aperta la questione De Checchi. Su tutti questi nomi incombe la necessità di fare una giunta che rispetti le quote rosa, quindi quattro uomini e quattro donne. E per fare spazio a una donna il sacrificato parrebbe Basso, mossa che consentirebbe al sindaco di arruolare sia Ciruzzi che Tessarolo. Per la delega alla Cultura resta forte la candidatura di Andrea Simionato, che però oltre a essere rappresentante della Lista Conte andrebbe a togliere il posto a un altro uomo. E in ballo resta anche la leghista Margherita Conte. Il sindaco poi non esclude anche di poter pescare assessori dall'esterno: «Non sarebbe una novità - ricorda - l'ho già fatto anche nel 2018».
 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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