Giorno del Ricordo: Treviso commemora i martiri delle foibe e gli esuli istriani

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Brando Fioravanzi
Il Sindaco ed il Prefetto di Treviso commemorano gli esuli istriani e gli infoibati

TREVISO - E’ stata una cerimonia di commemorazione molto sentita e partecipata quella andata in scena stamattina all’esterno della Chiesa Votiva di Treviso in occasione del Giorno del Ricordo. Il Comune ha difatti deposto una corona floreale per ricordare l'esodo giuliano-dalmata e le numerose vittime del massacro delle foibe. Alla presenza del Prefetto dott. Sidoti, del sindaco Conte, del Presidente del Consiglio Comunale Iannicelli e di alcuni consiglieri provinciali e comunali, oltre che delle associazioni d’Arma e delle rappresentanze dell’Associazione Combattenti e Reduci, il momento di raccoglimento ha visto scendere in “prima linea” direttamente alcuni esuli giuliano-istriani che hanno raccontato ai numerosi presenti i difficili momenti prima e dopo l’esilio forzato dalla loro patria, quando trovarono nel popolo veneto una seconda famiglia che li accolse come figli.

«Abbiamo tutti a mente l’immagine di nostri connazionali con sacchi, valigie e oggetti di una vita pronti ad affrontare la morte, la violenza e l'orrore. Proprio per questo abbiamo voluto ricordare le vittime delle foibe e gli esuli giuliano dalmati, per un momento di educazione alla consapevolezza e alla memoria» ha dichiarato il primo cittadino trevigiano a margine della celebrazione. «Solo due settimane fa abbiamo ricordato la Shoah e l’internamento di innumerevoli innocenti, questa volta abbiamo invece commemorato le vittime della follia “titina”, delle purghe staliniane e della pulizia etnica nei confronti dei nostri compatrioti - ha affermato il nuovo Prefetto di Treviso – Si tratta di momenti importanti e di conoscenza affinché in futuro si possano prevenire mali che non vorremmo mai più rivedere». Al termine della cerimonia alla Chiesa Votiva un secondo momento di raccoglimento è stato poi organizzato dal consigliere comunale Acampora all’ingresso di Via Norma Cossetto, inaugurata lo scorso anno nel quartiere di Santa Bona per ricordare la studentessa universitaria istriana seviziata e trucidata in una foiba, vittima dell’odio etnico e della sopraffazione sulla sua condizione di donna non comune per quei tempi.

Per l’occasione, l’Amministrazione comunale e le associazioni d’Arma hanno deposto una rosa rossa a sua memoria legandola al cartello stradale di fronte all’istituto Coletti.

«I reduci e gli esuli portano dentro di loro un dolore che non si potrà mai cancellare – ha concluso il sindaco – Non dobbiamo però perdere la speranza nel futuro e continuare ad educare i giovani al rispetto reciproco». Si è dunque trattato di un momento di riflessione molto importante volto a far comprendere alle nuove generazioni l'importanza di valori quali l'uguaglianza, la fraternità e la pace, dimostrando come non ci sarà mai giustificazione per l’odio, la discriminazione etnica, la presunzione di avere il diritto di sopraffare gli altri e la follia ideologica.

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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