Giornata del latte, l'allarme da Coldiretti Treviso: «Comparto in crisi, a rischio l'approvvigionamento di tutt'Italia»

Mercoledì 1 Giugno 2022 di Lucia Russo
Foto generica latte

TREVISO - Allarme di Coldiretti Treviso sulla situazione di difficoltà del reparto zootecnico da latte: costi di produzione alti che superano i ricavi. 

«Oggi è la giornata del latte e domani potrebbe essere quella della chiusura delle nostre stalle». Coldiretti Treviso denuncia così l'insostenibilità della situazione per il comparto zootecnico da latte dove i costi per i produttori superano i ricavi. 

Oggi è la giornata del latte ma le stalle non festeggiano: i dati di costi e ricavi

Non si festeggia nelle stalle da latte la giornata dedicata ad uno degli aliemnti più importanti in quanto quasi un allevamento su dieci (8%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività anche per effetto dell’aumento medio del 56% dei costi correnti di produzione che non vengono coperti dai ricavi.

La situazione interessa direttamente il Veneto dove, con 10 milioni di quintali di latte si produce un patrimonio caseario di eccellenza per un valore della filiera pari a 500 mln di euro.

Il 60% del latte munto da circa 3000 imprese zootecniche è impiegato per le pezze blasonate: per il Grana Padano si usano più di 4 milioni di quintali di latte, per l’Asiago quasi 2 milioni, altrettanto significativa è la quantità per il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana. Chiudono la classifica il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti per la giornata mondiale del latte voluta dalla Fao che si celebra in tutto il Pianeta per ricordare le proprietà di un alimento indispensabile per la salute. Con lo tsunami determinato dall’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei mangimi, il settore dei bovini da latte in Italia – sottolinea la Coldiretti – si confronta con pesanti criticità secondo il Crea.

La crisi del latte mette a rischio l'intero approvigionamento d'Italia

«Un rischio per l’economia, l’occupazione e l’ambiente ma anche per l’approvvigionamento alimentare del Paese in un settore in cui l’Italia – precisa la Coldiretti – è dipendente dall’estero per il 16% del proprio fabbisogno. A rischio c’è un sistema composto da 26mila stalle da latte italiane sopravvissute che garantiscono una produzione di 12 milioni di tonnellate all’anno che alimenta una filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro ed occupa oltre 100.000 persone con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale» sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «la stabilità della rete zootecnica italiana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate».

Ultimo aggiornamento: 16:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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