Il prof. Palù: «Molecolari, troppe 48-72 ore per il referto e c'è il rischio di falsi positivi»

Domenica 9 Maggio 2021 di Angela Pederiva
Giorgio Palù
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Il trevigiano Giorgio Palù è docente emerito all'Università di Padova, già presidente delle Società italiana ed europea di Virologia, attuale numero uno dell'Agenzia italiana del farmaco, nonché componente del Comitato tecnico scientifico.


Cosa pensa dello scontro fra test molecolari e antigenici?
«Paragonarli è sbagliato, sono strumenti diversi, come dimostrano studi su New England e Lancet: sarebbe come confrontare mele con pere. La tecnica Pcr è sensibilissima, ma è stata inizialmente assunta a standard di riferimento sulla base di una sequenza pubblicata e non su un virus purificato né su sintomi clinici specifici. In termini di salute pubblica, invece, il test rapido è più efficace per rapidità, ripetitività anche a breve intervalli di tempo e capacità di individuare soggetti in grado di trasmettere l'infezione in ambito di popolazione».


Anche se ha una sensibilità inferiore?
«Quello di terza generazione è paragonabile al saggio molecolare. Ma chiariamo i concetti. La sensibilità è la capacità intrinseca di un test di vedere come positivi gli individui infettati. La specificità è la capacità intrinseca di un test di vedere come negativi i soggetti sani. A sua volta però il valore predittivo positivo del tampone, cioè la probabilità che una persona risultata positiva al test sia realmente infettata, dipende da due fattori: la specificità del test e la prevalenza dell'infezione. Più bassa è la prevalenza, più alta è la probabilità che un test, anche molto sensibile, possa vedere dei falsi positivi. E nella Pcr, che è un test qualitativo sensibilissimo (si amplificano milioni di volte sequenze di geni bersaglio), l'identificazione di Sars-CoV-2 dipende dal numero delle amplificazioni. Sopra i 30-32 cicli, il rischio è che ci sia pochissimo virus e la probabilità che stiamo amplificando frammenti di Rna di virus non infettante oppure, erroneamente, sequenze omologhe del genoma umano».


I famosi pezzi di virus, ormai pressoché innocui?
«Christian Drosten a Berlino e Didier Raoult a Marsiglia hanno dimostrato che per infettare cellule sensibili, ci vogliono da centomila a un milione di copie virali, una carica sempre evidenziata dai test antigenici. Quindi, quando la Pcr dà un risultato debolmente positivo, o alternativamente positivo e negativo, magari anche per trenta giorni, è possibile che ci troviamo di fronte ad un soggetto falsamente positivo e non in grado di trasmettere l'infezione».


Nella valutazione dei vantaggi e degli svantaggi, quanto pesa il fattore tempo?
«Molto. Un tampone antigenico dà una risposta in 10 minuti, mentre per un molecolare occorrono mediamente 48-72 ore.

Fare un test rapido significa permettere il tracciamento e lo screening specie in comunità, scuole, aeroporti. Come si può pensare di tracciare i contatti di un positivo e bloccare la catena di trasmissione refertando dopo due-tre giorni? Fermo restando che per mere ragioni tecniche e logistiche il tracciamento è possibile con un'incidenza settimanale di 50 positivi ogni 100.000 abitanti, mentre in Italia non siamo ancora arrivati a quel livello: il Veneto è intorno ai 90, ma altre regioni superano i 150».


Nelle case di riposo e negli ospedali è opportuno usare i tamponi antigenici rapidi?
«In quei contesti è opportuno utilizzare i test più sensibili. Quelli attuali, di terza generazione, sono equiparabili alla Pcr e certificati, come quelli di seconda, da istituzioni quali Fda, Cdc e Paul Ehrlich Institute».


Alla fine ha letto o no l'approfondimento diagnostico condotto da Andrea Crisanti?
«Ribadisco quanto ho già dichiarato. Scienza è solo quello che è pubblicato dopo la peer review e qualche volta può essere smentita da studi successivi. I pre-print servono a permettere agli scienziati interessati di vedere cosa sta succedendo nel mondo, ma non possono assolutamente essere tenuti in considerazione per valutazioni di tipo scientifico».
 

Ultimo aggiornamento: 17:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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