PIEVE DI SOLIGO - «Fateci vedere nostra figlia, vogliamo avere la possibilità di abbracciarla per l'ultima volta».
IL QUADRO
«Sono visibilmente distrutti - afferma l'avvocato Lorenza Secoli, che seguirà i Campeol nel corso del indagini e poi anche durante il processo - Stanno provando un dolore indescrivibile per un fatto tuttora inspiegabile. Per ora l'unico loro desiderio è quello di poter rivedere la loro figlia». Già, perché dopo averla salutata mercoledì mattina, Eligio e Mirca, così come l'altra loro figlia Sara, non hanno più avuto modo di abbracciarla. «Perdere una figlia in questo modo è contro natura» aveva detto la madre dopo essere stata informata del delitto, che ha gettato nello sconforto tutta la famiglia. «I familiari di Elisa ora hanno bisogno di ritrovare se possibile un po' di serenità - continua l'avvocato Secoli - chiedono di essere lasciati in pace nel loro dolore, nella speranza che l'autorità giudiziaria svolga tutti gli accertamenti necessari il più presto possibile. Sono delle persone perbene che stanno affrontando con coraggio e con umiltà un qualcosa più grande di loro. Che li ha letteralmente sconvolti».
LE DOMANDE
Oltre al dolore che spiazza c'è anche la rabbia. Nella bifamiliare dove vive la famiglia Campeol l'unica domanda ricorrente riguarda il perché sia accaduto tutto questo, in un normale mercoledì d'estate. Elisa, dopo aver salutato i genitori, era passata all'Eli's Bar per bere un caffè con la sorella, a cui aveva detto di voler andare all'Isola dei Morti a Moriago della Battaglia. «Lungo il Piave si sentiva bene - ricorda la madre - i carabinieri ci hanno chiesto Elisa avesse relazioni turbolente o se si vedesse con qualche uomo, ma abbiamo detto di no. Era sempre in casa con noi, non aveva quasi vita sociale. Anche per questo lascerà un vuoto incolmabile. Era una ragazza tanto sensibile, forse troppo, e quando si è così si vive male. Per quanto ci riguarda - conclude Mirca - non c'è più un futuro». Le risposte non ci sono. Il fatto che Fabrizio Biscaro abbia scelto la sua vittima a caso è ancora più destabilizzante per la famiglia Campeol. «Non si spiegano per quale motivo debba essere accaduto alla loro figlia - rimarca l'avvocato Secoli - Anch'io stento a credere che sia accaduto un fatto del genere. Siamo comunque convinti e fiduciosi che la magistratura farà tutto il necessario per non lasciare nulla al caso. Le indagini andranno avanti e la giustizia farà il suo corso».
GLI ACCERTAMENTI
I Campeol hanno scelto di non nominare un consulente di parte per assistere all'autopsia di Elisa. Hanno piena fiducia nell'operato degli inquirenti. La dinamica dei fatti è drammaticamente chiara. Il medico legale sarà chiamato a definire quante volte la vittima sia stata colpita da Biscaro, con quel coltello da cucina con una lama da 20 centimetri comprato il giorno precedente in un supermarket. Ma soprattutto quali e quante siano state le ferite mortali. Di certo c'è che Elisa, all'arrivo dei carabinieri e dei sanitari sul posto, era ancora viva anche se agonizzante. «Aiutatemi, aiutatemi» ha detto ai soccorritori prima di perdere i sensi. Le sue ultime parole prima di spegnersi.