TREVISO - Prima erano solo furti episodici. Ora è una vera guerra di mercato. Che si gioca a colpi di incursioni notturne e furti di barbatelle, le preziose e ormai introvabili piante di glera, che poi è la vite da prosecco. Da fenomeno sporadico, quasi un furto di polli, come lo liquidavano fino a ieri i Consorzi del prosecco, a vera e propria emergenza. Meno di una settimana fa sull'albero di un vigneto del Patean, al confine tra Farra e Pieve di Soligo, appariva, legato a un albero, il cartello di un viticoltore esasperato dal furto di 800 piantine: «Caro ladro, le viti me le sono comprate. Faresti molto meglio a comprarle anche tu».
Tre giorni fa la notizia dello sradicamento di 1600 barbatelle da prosecco nell'asolano. Ma nelle ultime settimane le piccole ruberie si sono moltiplicate: dalle poche centinaia a unità più consistenti, con danni per migliaia di euro. Potrebbe esserci anche qualcosa di più grave. La Forestale sta infatti indagando sull'ipotesi che dietro i furti possa celarsi un racket organizzato. Colpi commissionati per implementare sia il mercato interno che quello estero, con possibile produzione di prosecco irregolare nei paesi dell'Est.
Ultimo aggiornamento: 12:59
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