Furti a raffica a Treviso. Un vigile di quartiere contro i ladri, la richiesta arriva dai consiglieri comunali

Martedì 20 Dicembre 2022 di Mauro Favaro
Furti a Treviso, i consiglieri chiedono il vigile di quartiere

TREVISO - I consiglieri costretti a confrontarsi con furti o tentati furti chiedono al sindaco di istituire il vigile di quartiere. Con tanto di postazione fissa. La proposta, figlia dell'esasperazione, è stata avanzata nel consiglio comunale di ieri pomeriggio proprio dalla maggioranza che sostiene il primo cittadino Mario Conte.

Il clima è teso. Negli ultimi giorni alcuni consiglieri l'hanno vissuto sulla loro pelle.

L'escalation di furti e la soluzione

Alla fine della settimana scorsa Nicola Torresan (Lega) è stato tra le 40 persone scese in strada con la torcia in mano nel quartiere di Canizzano per mettere in fuga alcune persone che avevano provato a intrufolarsi in una casa. «Questo è il solito, maledetto, periodo prenatalizio in cui le bande vengono a terrorizzare i quartieri mette in chiaro Torresan dobbiamo dare una risposta concreta. C'è bisogno delle forze dell'ordine, con i lampeggianti accesi, che girino nei nostri quartieri. Ed è necessario cercare di arrivare alla polizia di quartiere, con una sede fissa che sia presidiata». Sulla stessa linea Maurizio Franco (Lega), che sabato pomeriggio ha denunciato il furto a casa della madre 95enne, ricoverata in casa di riposo, nella zona di Fiera. Qui i ladri hanno portato via dei cimeli di famiglia. In particolare la Medaglia d'argento al Valore, ricordo del marito poliziotto. «Sarebbe molto importante prevedere il vigile di quartiere spiega Franco sarebbe utile anche per andare incontro a situazioni di fragilità o di disagio giovanile. Anche con la possibilità che vada a suonare i campanelli delle case». La questione della sicurezza è stata sollevata anche da Roberto Grigoletto (Terzo polo): «È necessario incentivare il Controllo del vicinato a Treviso», sottolinea. Facendo pure un passo in più rispetto allo schema ormai noto. «Sarebbe importante coinvolgere i commercianti e anche in gruppi giovanili specifica questo non per scatenare una guerra tra bande, ovviamente, ma per fare in modo che ci sia una collaborazione con le forze dell'ordine e che si possano evitare scontri, liti e aggressioni».

Lo scontro

Restando al consiglio comunale di ieri, il via libera al nuovo bilancio di Ca' Sugana, l'ultimo del primo mandato del sindaco Conte, ha segnato l'ennesimo solco tra il Pd e il Terzo polo. Il Partito democratico ha votato contro. Il Terzo polo, invece, ha preferito astenersi. «Abbiamo fatto questa scelta con responsabilità - sottolinea Nicolò Rocco, capogruppo di Azione-Italia Viva - è il bilancio dell'amministrazione uscente: ci sono cose che apprezziamo, su altre abbiamo dato il nostro contributo, altre magari le avremmo pensate in maniera diversa. Ma sarebbe disonesto non tener conto delle difficoltà affrontate negli ultimi anni dalle amministrazioni comunali e votare contro a prescindere». Parallelamente la maggioranza ha approvato una mozione allo stesso bilancio proposta proprio dal Terzo polo (con i voti favorevoli anche del Pd) che prevede 35mila euro per installare rastrelliere per le biciclette, 35mila euro per sostenere gli affitti degli under35 trevigiani con premialità per le giovani coppie e 10mila euro per rafforzare i fondi disponibili per la progettazione europea. L'ultimo scontro, infine, ha riguardato ancora una volta Mom. «Servono bus più piccoli per il centro storico, non azioni disciplinari da parte della società nei confronti degli autisti che magari rompono uno specchietto scandisce Antonella Tocchetto (Pd) e le corse dovrebbero arrivare almeno fino alle 22.30 per essere realmente compatibili con le esigenze delle persone che vivono nei quartieri». Michela Nieri (Pd) ha aggiunto che serve una linea circolare sul Put. A tirare le fila c'ha pensato il vicesindaco: «Alcune richieste sono semplicemente irrealizzabili chiude De Checchi alcune richieste sono semplicemente irrealizzabili. Nelle ore notturne, in particolare, ormai si va verso il servizio a chiamata. Certe considerazioni sembrano un po' fuori dal tempo».
 

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