Furto a casa Goppion, i ladri arrivano dal Sile: spariti i gioielli dei "signori del caffè"

Lunedì 7 Novembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Casa Goppion
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TREVISO - Acrobati, scassinatori e adesso persino “pirati”.

In città è di nuovo allarme furti e stavolta i ladri colpiscono anche dal Sile, prendendo di mira le ville dei vip. Prima quella dei Goppion, indiscussi “signori del caffè” da cui sono spariti diversi gioielli per un valore che si presume di decine di migliaia di euro. Poi quella di proprietà di un noto avvocato, dove però non sono riusciti a entrare perché è scattato l’allarme. E in cui in ogni caso non avrebbero trovato niente perché l’edificio è ormai disabitato. I due raid sono andati in scena in via Silvio Pellico, a due passi dal tribunale, a distanza di 24 ore l’uno dall’altro: esiti diversi ma stesso copione, tanto che sembrerebbe trattarsi della stessa banda.

IL RAID

Vittima del primo furto, messo a segno mercoledì pomeriggio è Silvia Goppion, responsabile delle risorse umane di Goppion Caffè spa, azienda leader nella produzione di caffè e nota a livello internazionale. La donna abita insieme alla famiglia, in una villa affacciata sulla sponda del Sile. È da lì che la banda è arrivata mercoledì pomeriggio, verso le 18. A quell’ora era già buio: una condizione già di per sé favorevole alle razzie. L’allarme non inserito e l’assenza degli inquilini hanno fatto il resto, spianando la strada ai malviventi. I figli di Goppion infatti erano appena usciti e purtroppo si sono scordati di attivare il sistema anti-intrusione. Una banale dimenticanza che però si è rivelata fatale. La banda ne ha approfittato per fare irruzione passando dal primo piano, sprovvisto di inferriate. Una volta all’interno, hanno rovistato nei cassetti, alla ricerca di contanti, monili e altri oggetti di valore. Dalle stanze hanno trafugato alcuni gioielli di pregio. Poi si sono dileguati in modo furtivo, avendo cura di non dare nell’occhio. Le vittime si sono accorte della visita soltanto al loro rientro ed è stata una doccia gelata. A quel punto non hanno potuto fare altro che sporgere denuncia ai carabinieri, intervenuti per i rilievi del caso nella speranza di raccogliere fin da subito elementi utili per smascherare i responsabili, che potrebbero anche essere arrivati in barca, reinventandosi moderni “pirati”.

LA REPLICA

Giovedì il secondo colpo, a pochi civici di distanza, nell’abitazione di proprietà di un’avvocata molto nota. Con molta probabilità si tratta della stessa banda che, visto il “successo” della sera prima, ha pensato di replicare il colpo. Invece sono rimasti a bocca asciutta, costretti a battere le ritirata. Appena hanno tentato di forzare un infisso, è scattato l’allarme. Tanto è bastato a metterli in fuga prima di attirare sguardi indiscreti e di incappare nelle forze dell’ordine. Anche se l’effrazione fosse andata a buon fine, non avrebbero comunque trovato nulla di valore all’interno della casa, ormai disabitata. Sui colpi indagano ora gli inquirenti, alle prese con la recrudescenza “stagionale” dei furti in casa. Nelle ultime settimane gli episodi - confermano gli investigatori - si sono moltiplicati. Le zone più colpite sono quelle fuori dalle mura, dove le telecamere di videosorveglianza sono più scarse se non del tutto assenti. E i bersagli ideali sono soprattutto le abitazioni isolate, dove le probabilità di disturbare i vicini sono minori.

LE INDAGINI

Di una cosa gli inquirenti sono sicuri: ci sono più bande in azione, che colpiscono con diverse modalità. Lo stesso vale per la provincia, che si trova sotto assedio. Una di queste bande è quella della Golf nera, che venerdì sera ha tirato dritto a un posto di blocco dei carabinieri a San Lazzaro, imboccando, dopo una fuga a folle velocità, la A27 dal casello di Treviso Sud. L’auto vista in alcune zone dell’hinterland teatro di furti in casa, apparterrebbe a una delle bande entrate in azione proprio in questi giorni nel territorio. Acrobati, scassinatori e adesso persino “pirati”. In città è di nuovo allarme furti e stavolta i ladri colpiscono anche dal Sile, prendendo di mira le ville dei vip. Prima quella dei Goppion, indiscussi “signori del caffè” da cui sono spariti diversi gioielli per un valore che si presume di decine di migliaia di euro. Poi quella di proprietà di un noto avvocato, dove però non sono riusciti a entrare perché è scattato l’allarme. E in cui in ogni caso non avrebbero trovato niente perché l’edificio è ormai disabitato. I due raid sono andati in scena in via Silvio Pellico, a due passi dal tribunale, a distanza di 24 ore l’uno dall’altro: esiti diversi ma stesso copione, tanto che sembrerebbe trattarsi della stessa banda. 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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