Frontale in autostrada: addio a don Feltrin. Il sindaco sconvolto: «Era un pilastro della comunità»

Giovedì 11 Novembre 2021
Don Giovanni Feltrin

SPRESIANO Spaventoso incidente, ieri 10 novembre verso le 19, nell’autostrada A27 Venezia-Belluno, nel tratto dove erano in corso dei lavori, compreso tra l’allacciamento con la A28 e Treviso nord, in direzione Venezia. Lo scontro frontale tra una Lancia Y e una Mercedes è costato la vita a don Giovanni Feltrin, 78 anni, parroco per una ventina di anni a Fontane e residente a Villorba.

Mentre gli altri due, autista e passeggera della Mercedes, hanno riportato ferite di non grave entità. Strano pensare a uno scontro frontale in autostrada. Eppure è andata proprio così. L’incidente si è verificato, infatti, all’altezza del cantiere situato nel tratto compreso tra Spresiano e il ponte sul Piave dove le due carreggiate, una che porta a nord e l’altra a sud, diventano una sola e chi procede da Conegliano a Treviso ha due corsie a disposizione, mentre chi è diretto da Treviso a Conegliano deve fare un salto di carreggiata e ha una sola corsia a disposizione. 

LA DINAMICA
La dinamica dell’incidente ieri, a tarda sera, era ancora al vaglio della polizia stradale, intervenuta sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e ai sanitari del Suem 118. È stato appurato che il conducente della Lancia Y stava procedendo da Conegliano in direzione di Treviso, mentre dal senso di marcia opposto sopraggiungeva la Mercedes. Non è chiaro il punto d’urto, che stabilirà quale delle due auto abbia sicuramente provocato l’incidente in quanto sarebbe stato fatto un “salto” con la conseguente invasione della corsia opposta. Saranno le indagini degli agenti della stradale ad appurare l’esatta dinamica dello scontro. Resta il fatto che l’urto è stato spaventoso. Le auto sono carambolate e del muso della Lancia Y non è rimasto praticamente nulla. Le ferite subite dal conducente, don Giovanni, chiamato nella sua comunità don “Gianni” sono state tali che, all’arrivo dei sanitari, non è stato possibile fare null’altro che constatarne il decesso. La Mercedes, invece, ha retto, tanto è vero che G. R. 69 anni, al volante dell’auto e la donna M.G., 42 anni, trasportata, entrambi di Rosà, nel vicentino, hanno riportato ferite e contusioni, ma non sono gravi e nemmeno in pericolo di vita. Trasferiti in pronto soccorso all’ospedale di Treviso, sono stati sottoposti agli accertamenti del caso.

IL DESTINO
Il tratto autostradale della A27 è tutto un fiorire di lavori in corso e cantieri. Ma quello dove si è verificato l’incidente mortale era stato aperto il giorno prima, cioè martedì e prevedeva la sostituzione dei giunti nella pavimentazione del viadotto. Si tratta di lavori programmati e il cantiere avrebbe dovuto chiudere entro il 15 del mese. Quindi una settimana, poco meno. «I lavori sono stati debitamente segnalati, con segnaletica e illuminazione specifica, così come previsto dalle normative di legge, anche perchè i controlli in questi casi sono rigidi» fa sapere Autostrade per l’Italia. Dell’incidente è stata informata anche l’autorità giudiziaria che aprirà un fascicolo sul sinistro.

IL RICORDO
 Due anni fa, nel maggio del 2019, don “Gianni” Feltrin, era rimasto coinvolto in un incidente in via Noalese a Treviso, all’inizio della rampa del cavalcavia delle Stiore. Il prelato era al volante della sua Fiat Punto quando si è scontrato frontalmente contro un camion che viaggiava in direzione opposta. L’incidente era successo alle 23 e don Feltrin era rimasto ferito, ma non in maniera grave. Ordinato sacerdote il 3 settembre del 1967, tre anni fa, al sopraggiungere dei 75 anni, aveva dato le dimissioni da parroco, rimanendo comunque al suo posto in attesa che il vescovo nominasse un sostituto.

COMUNITA’ SCONVOLTA
E ieri, un secondo incidente. Ma, questa volta, non gli ha lasciato scampo. I parrocchiani, sconvolti, dicono che la sua auto alle 17 di ieri era ancora parcheggiata nel piazzale antistante la chiesa. In tarda serata è cominciato il tam tam per ricordare un sacerdote che, comunque, ha lasciato il segno nella comunità. Il sindaco Francesco Soligo, al comando del Comune da un mese soltanto, dice: «È una di quelle notizie che non si vorrebbero ricevere mai. Invece, don Gianni non c’è più. Era il mio parroco e ha fatto tanto per unire la comunità. A cominciare da incontri con gli scout, con i genitori, con i giovani. Ricordo che portava i ragazzini delle medie in ritiro ad Misurina prima della Cresima. E poi la vivacità con cui alimentava il mondo scout. Era sempre presente. Ci mancherà». Il sindaco si è recato ieri notte al punto blu dell’autostrada, dove è stata composta la salma, insieme al suo predecessore Marco Serena e a qualche parrocchiano. E Marco Serena lo ricorda così: «E’ stato parroco di Fontane per tantissimi anni (almeno 20), una presenza costante e una guida importante per tutta la comunità. Una persona di grandi contenuti e con una spiccata capacità di analisi. Un carattere non facile, ma dopo averlo conosciuto sapeva farsi apprezzare. Una persona intelligente e profonda. Sono molto addolorato».

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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