TREVISO - «So di aver ordinato di fare una cosa illegale, soltanto che non me ne sono occupato nei dettagli, l'hanno fatto altri per me». Paolo Fassa sapeva. Anzi, sarebbe proprio partito tutto da lui. Dietro ai rapporti simulati e alle false fatturazioni per finanziare la gestione e l'acquisto del Blanca, quel mega yacht da 50 metri del valore di oltre 30 milioni di euro sequestrato dalla guardia di finanza di Milano a inizio gennaio, c'era...
Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati
NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT