Il focolaio nella Rsa provocato da medico no vax: l'Uls lo denuncia

Venerdì 2 Aprile 2021 di Paolo Calia
Il focolaio nella Rsa provocato da medico no vax: l'Uls lo denuncia
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TREVISO Alla fine è stato denunciato. I vertici dell’Usl 2 hanno deciso di usare il pugno di ferro nei confronti di Ivan Da Ros, medico di famiglia in servizio anche nella casa di riposo di Fregona “Casa Amica”. Non si era vaccinato ed è risultato positivo già a metà marzo. E nonostante questo ha continuato a visitare gli anziani e a parlare con gli operatori. Il medico è stato quindi prima segnalato ai vertici dell’Usl 2 da un collega, anche lui medico delle cure primarie, e poi denunciato in Procura per “procurato pericolo pandemico” e segnalato all’Ordine professionale.

E adesso rischia anche la sospensione con relativo congelamento dello stipendio. Un caso che ha fatto molto scalpore e che l’azienda sanitaria ha cercato di tenere il più possibile riservato.


LA VICENDA
Il riserbo è quindi massimo, ma i fatti sono certi. Il medico ha continuato a lavorare nonostante non si fosse vaccinato. E per l’Usl e i responsabili territoriali era anche consapevole della sua positività. Da qui la decisione, dura, di andare in Procura. Fortunatamente sia lui che i pazienti hanno osservato le elementari misure di sicurezza: contatti ridotti al minimo, guanti e lavaggio frequente delle mani, mascherina sempre indossata. Questo, unito alla vaccinazione di tutti gli ospiti della casa di riposo, ha evitato guai. L’Usl, appena ricevuta la segnalazione, ha provveduto ad eseguire il tampone a tutti gli ospiti e i dipendenti della struttura e, fortunatamente, i test fatti sono risultati negativi: «Abbiamo avuto fortuna. Tanta fortuna», è l’unico commento che filtra dall’azienda sanitaria.

In Veneto 10.200 medici e infermieri non vaccinati: verifiche in tutte le Ulss


LA DECISIONE
Resta però la gravità del fatto. Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl, non ha voluto commentare. Ma prima di andare in Procura, l’ufficio legale dell’azienda ha fatto tutte le verifiche del caso. Una volta appurato che gli estremi per una denuncia c’erano tutti, la denuncia è stata depositata. Contemporaneamente è stata fatta la segnalazione anche all’Ordine del Medici, che adesso avvierà l’indagine interna per un provvedimento disciplinare. Al momento il professionista non è ancora stato ufficialmente sospeso, ma rischia entro breve di vedersi congelato lo stipendio. La vicenda, ovviamente, non finisce qui.


IL FOCOLAIO
Nella casa di riposo, a inizio settimana, è stato registrato un focolaio con sette contagiati. Quattro ospiti sono stati trovati positivi: le loro condizioni però sono tenute sotto controllo e, al momento, non destano preoccupazione. A finire nell’occhio del ciclone sono stati due operatori che si sono rifiutati di farsi vaccinare e poi sono risultati positivi al tampone. Così come accaduto al medico. I primi due sono stati segnalati all’ordine degli Infermieri, per il medico invece l’Usl ha aggiunto anche la denuncia in Procura. Il rischio di operatori sanitari e medici “no vax” è la mina vagante più pericolosa in questa fase della pandemia. Con gli ospiti delle rsa tutti vaccinati, i rischi di contagio calano. Ma qualche anziano può rispondere meno al siero e rischiare comunque il contagio, anche se con conseguenze attenuate. Nei giorni scorsi lo stesso Benazzi ha però fortemente ripreso i dipendenti dell’Usl ancora refrattari al vaccino: «Gli operatori che lavorano in ambiti socio-sanitari e non si vaccinano contro il coronavirus mancano di senso etico», ha ripetuto in più occasioni. Del resto i fatti parlano da soli: tutti i recenti focolai sono scoppiati in Rsa dove c’era del personale non vaccinato. E Benazzi, sul punto, è sempre stato categorico: «Oggi la possibile fonte di contagio nelle case di riposo passa essenzialmente per gli operatori che non si sono vaccinati. E gli anziani che dopo la vaccinazione hanno avuto una bassa risposta anticorpale sono rimasti infettati. Non abbiamo dubbi: i nuovi focolai sono tutti legati alla presenza di operatori non vaccinati che hanno trasferito il virus ai residenti». La denuncia al medico di Fregona è un segnale: la lotta alla pandemia è non ammette leggerezze.

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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