Fratelli d'Italia pressa la Lega: «A Treviso possiamo presentarci anche da soli»

Mercoledì 15 Giugno 2022 di Mauro Favaro
Gianangelo Bof eletto sindaco di Tarzo, rappresentante di

TREVISO - «Noi di Fratelli d'Italia lavoriamo sempre per il centrodestra unito. Ma deve esserci rispetto all'interno della coalizione con la Lega. Alle ultime elezioni avevamo chiesto di poter esprimere un candidato sindaco, a Silea, su 17 comuni chiamati al voto. E ci è stato detto di no. Senza questo rispetto, siamo pronti a correre da soli. Anche a Treviso». Giuseppe Montuori, coordinatore provinciale di FdI, mette subito paletti ben precisi nel campo del centrodestra della Marca dopo la tornata elettorale di domenica. E la risposta di Gianangelo Bof, coordinatore provinciale della Lega, non si fa attendere: «Sono dichiarazioni pretestuose fatte solo per alzare i toni replica le ultime elezioni nel trevigiano hanno riguardato solo piccoli comuni. Le dinamiche in questi contesti sono particolari. Non possono far testo in modo generale».
IL QUADRO
Quel che è certo è che il partito della Meloni sta progressivamente crescendo in tutta la provincia. Viene già dato oltre il 15%. E l'altro ieri la prima corsa in solitaria a Silea, pur con tutte le proporzioni del caso, ha portato subito in dote quasi il 17% dei consensi. Ben più della civica sostenuta anche dalla Lega. «Siamo in crescita conferma Montuori a volte nel centrodestra si sente dire che dobbiamo essere arginati o isolati. Non ha senso: a me invece preoccupa chi non si preoccupa di arginare la fuoriuscita di voti». Il messaggio al Carroccio è chiaro: pensate agli avversari esterni, non a ipotetici rivali interni. «Qui nessuno vuole contenere nessuno scandisce il coordinatore della Lega non mi pare che dopo le elezioni di domenica la geografia politica e amministrativa nel trevigiano abbia registrato rivoluzioni copernicane». Fatto sta che l'incremento di consensi verso Fratelli d'Italia non sta facendo dormire sonni troppo tranquilli a più di qualcuno in casa Lega. Si tratta di un contesto inedito per un partito che negli ultimi anni ha dominato. «Comprendo la preoccupazione di chi deve far posto, ma questa si chiama democrazia punge Montuori noi lavoriamo per un centrodestra unito. Siamo d'accordo con il governatore Luca Zaia quando dice che dove ci si presenta separati gli elettori giustamente puniscono il centrodestra. Ma serve rispetto, anche nella distribuzione degli incarichi nelle amministrazioni. Non siamo a caccia di poltrone. Il lavoro, però, deve essere riconosciuto».
LA POSTA IN PALIO
All'orizzonte prende già forma l'appuntamento più importante: le elezioni comunali di Treviso del 2023. Il sindaco Mario Conte ha annunciato la propria candidatura a caccia del secondo mandato. «La base di partenza è il sostegno al candidato sindaco uscente premette il coordinatore di FdI ma se dalla Lega dovessero emergere atteggiamenti volti a contenerci, siamo pronti a correre da soli anche a Treviso. Non è un problema. A Silea siamo arrivati al 17%. Con un anno di lavoro in più, a Treviso potremmo arrivare al 25%. Detto questo, il nostro primo obiettivo resta sempre e comunque il centrodestra unito». Intanto il partito della Meloni ha iniziato da almeno tre mesi a lavorare sul capoluogo, valutando possibili candidature. Non ci si ferma.
IL CENTROSINISTRA
Così come non si ferma il Partito democratico. Nell'ambito del centrosinistra si parla di Paolino Barbiero e anche di Silvano Piazza come possibili sfidanti da contrapporre a Mario Conte. Giovanni Zorzi e Giovanni Tonella, rispettivamente segretario del Pd della Marca e segretario del Pd di Treviso, non hanno ancora discusso di nomi. Ma la linea è già chiara. «Guardiamo a noi stessi come partito serio, che ha recuperato credibilità e che è sempre più radicato nel territorio. E anche a quei cittadini che non si sentono rappresentati da un centrodestra a trazione meloniana, con posizioni sovraniste ed estremiste tira le fila Zorzi le ultime elezioni non hanno nulla a che vedere con la partita di Treviso. Potrebbero essere utili alcuni elementi delle sfide nei capoluoghi, come Verona, Padova e Belluno. In particolare lo schema di Verona (dove Damiano Tommasi con il sostegno del Pd si è messo dietro tutti gli altri al primo turno, in attesa del ballottaggio, ndr) potrebbe dare degli spunti eventualmente allargabili anche a Treviso».

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