Bollette pazze, scatta la corsa al fotovoltaico nelle case: boom di richieste

Giovedì 17 Marzo 2022 di Mauro Favaro e Brando Fioravanzi
Bollette pazze, scatta la corsa al fotovoltaico nelle case: boom di richieste

TREVISO - Scatta la corsa agli impianti fotovoltaici per tagliare le bollette. Le richieste nella Marca sono già aumentate di circa il 20%. La conferma arriva direttamente dagli operatori del settore. Sempre più famiglie puntano a rispondere al caro-energia installando i pannelli sul tetto di casa propria. Ma anche a fronte degli incentivi, compreso il super-bonus del 110%, le aziende specializzate faticano a rispondere a tutti.

In primis a causa dell'aumento dei costi delle materie prime e dei ritardi nelle consegne. «L'aumento delle richieste per il fotovoltaico oggi è stimabile tra il 15 e il 20%, soprattutto nelle città fa il punto Luigino Da Dalt, presidente del gruppo Impianti della Confartigianato imprese Marca trevigiana in buona sostanza, può essere inquadrata come una reazione allo sproporzionato e ingiustificato aumento dei prezzi dell'energia».


Impianto fotovoltaico

Le famiglie trevigiane sognano di poter essere autonome a livello energico. O, almeno, di ridurre l'impatto dell'impennata delle bollette in seguito all'esplosione della guerra in Ucraina. Per le aziende, però, non mancano le difficoltà. «C'è stato senz'altro un boom di richieste di impianti fotovoltaici da parte delle famiglie, dovuto sia al super-bonus che ora al caro-energia legato alla guerra in Ucraina spiega Francesco Pilotto, presidente di Cna Termoidraulici il problema è che ormai da mesi si trovano a fatica sia i pannelli che gli accumuli. Alle ditte produttrici arrivano con molto ritardo, o non arrivano affatto, le materie prime per produrli. E questi ritardi stanno rallentando i lavori». «Le aziende oggi sono oberate conferma Da Dalt e le batterie di accumulo sono ormai introvabili sul mercato: zero assoluto. Pure questa è una carenza ingiustificata, iniziata in concomitanza con l'avvio delle agevolazioni del 110%. C'è una grande richiesta. E chi gestisce questi prodotti ne approfitta». Per la Confartigianato, insomma, non è altro che una forma di speculazione. Non di poco conto. Senza le batterie, infatti, gli impianti fotovoltaici possono essere usati solamente in presa diretta.

Incentivi statali

«Dopo una prima fase di sviluppo del fotovoltaico avvenuta per effetto degli incentivi statali tra il 2009 ed il 2013, la crescita si è poi mantenuta progressiva e costante fino al 2019. Nel frattempo, il mercato ha continuato la sua ascesa anche nel 2020, seppur con l'arrivo del Covid-19 commenta Ermes Torresan, Direttore Acquisti di Marchiol S.p.A., azienda leader nel settore in tutto il Triveneto Dallo scorso anno abbiamo invece assistito ad un'ulteriore accelerazione che ha più che raddoppiato le richieste dei nostri clienti». Anche la tecnologia ha però avuto un ruolo preponderante nell'aumento esponenziale di richieste che in queste settimane stanno intasando gli uffici della Marchiol come di tante altre realtà del settore. Basti pensare che nel tempo si è passati da pannelli fotovoltaici che dieci anni fa producevano circa 200 watt/ora agli attuali che producono oltre 400 watt/ora. Tutto ciò oltre ai sistemi di gestione che oggi sono molto più efficienti rispetto ai vecchi apparati. «Questa nuova efficienza si basa soprattutto su nuove tecnologie di accumulo al litio che permettono di immagazzinare energia di giorno per poi usufruirne durante la notte continua Torresan Ma non dimentichiamo l'esistenza anche dei sistemi di ricarica per gli autoveicoli elettrici o le pompe di calore. Si tratta di innovazioni che portano i cittadini ad una nuova concezione del green e dell'ecosostenibilità votata al risparmio sui conti familiari. Nonostante ciò, reputiamo che i soli incentivi governativi non siano il solo motore di questa crescita, ma che questa visione sia ormai un'esigenza comune».

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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