TREVISO - C’è chi il bicchiere lo vede mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Forza Italia è il grande malato della politica trevigiana. Le ultime elezioni regionali l’hanno relegata ai confini dell’impero con un misero 1,8%, a un passo da quella fascia di partiti definiti “residuali”. E poi il grande punto interrogativo sugli iscritti, dati in fuga. A oggi, i bene informati, dicono che non sono più di una cinquantina i tesserati in tutta la provincia. La base di partenza era circa 900 nel 2020. Messa così sarebbe un tracollo. Un partito che evapora. La crisi azzurra è poi ingigantita dal confronto con altri partiti, come Lega e Pd. Il Carroccio, che ha in corso la campagna tesseramento, conta di arrivare a 1200 militanti (iscritti con diritto di voto nei congressi) e 2500 sostenitori, tesserati che devono ancora attendere i fatidici due anni prima di passare a militanti. I Dem invece hanno 1500 iscritti: «È un dato in linea con quello del 2019 - spiega Alessandro Basso, della segreteria provinciale Pd - e che conferma il grande lavoro svolto con passione e generosità dei Circoli anche con la pandemia che ha, per forza, limitato l’attività politica di tutti i partiti. È un dato, assieme ai nostri 13 mila sostenitori votanti alle Primarie, che rivendichiamo con orgoglio».
LA DIFESA
Fabio Chies, coordinatore provinciale di Forza Italia, però non ci sta a passare come coordinatore di un partito che tracolla. E ribatte: «Forza Italia con cinquanta tesserati? Chi mette in giro questi numeri dice solenni fesserie - sbotta - e il motivo è molto semplice: la campagna di tesseramento 2021 è appena iniziata e si concluderà solo a novembre. E i numeri non li conosco nemmeno io. Non capisco come possano conoscerli altri». Gli azzurri trevigiani, a prescindere dalle tessere, hanno comunque passato mesi travagliati. Prima la crisi di giunta a Conegliano culminata col siluramento di Chies, che ha dovuto abdicare dal suo ruolo di sindaco. Poi gli scossoni interni, con una quarantina di tesserati in disaccordo con la linea Chies che hanno scelto di allontanarsi dal partito. Infine la nascita del partito del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che mira dichiaratamente a occupare lo spazio liberato da una Forza Italia in ritirata. E il passaggio a Coraggio Italia di un punto di riferimento come Raffaele Baratto, unico deputato trevigiano di FI, è stata la mazzata finale.
IL FUTURO
E adesso turbare ancora la quiete arriva l’ipotesi di una federazione tra Forza Italia e Lega. Chies è ottimista: «