Ha la sindrome di Asperger ma Matteo è un'enciclopedia vivente della Formula Uno

Martedì 20 Dicembre 2022 di Giulio Mondin
Enciclopedia vivente della Formula Uno, Matteo Schembri sa tutto sulle macchine e le gare

TREVISO - La malattia può riservare delle opportunità. In grado di scalfire quel muro di emarginazione che spesso tende ad isolare chi viene percepito come diverso. Nel caso del trevigiano Matteo Schembri la sindrome di Asperger, disturbo dello spettro autistico di cui soffre, ha rivelato alcuni aspetti che nel tempo ne hanno sensibilmente migliorato le interazioni ed i rapporti sociali. Al punto da esaltarne le peculiarità mnemoniche, che Matteo ha tradotto sia in una straordinaria virtù enciclopedica nell'ambito della Formula 1, che sul palcoscenico assieme ad una compagnia di teatro amatoriale. «Tutto è scattato nel 2006 quando io, da appassionato di auto, acquistai un annuario della F1- spiega il fratello Giovanni, avvocato - Matteo iniziò a sfogliare il volume, pieno zeppo di dati e statistiche, immagazzinando tantissime informazioni e storie sui piloti.

Un po' alla volta e senza denotare alcuno sforzo è diventato un vero esperto sull'argomento».

Matteo è un'enciclopedia vivente della Ferrari

Dall'epopea di Fangio agli albori del campionato fino al fenomenale periodo di Schumacher, Matteo Schembri ha seguito con autentica passione ogni stagione, ripercorrendo e quasi rivivendo i momenti memorabili della disciplina. Esiti di tutti i gran premi, episodi, aneddoti sui piloti, caschi e tute: nemmeno un particolare è sfuggito al suo attento incedere tra le pagine. «Sono un tifoso della Ferrari, e ricordo il momento d'oro proprio di Schumacher, ma non dimentico le annate di Vettel sottolinea lo stesso Matteo mi hanno attratto però anche alcuni piloti del passato, da Nuvolari a Clark. Oppure episodi quali quello del campionato 1997, con la lotta punto a punto tra Schumi e Villeneuve». Matteo Schembri snocciola dati con precisione impressionante, e non tentenna nemmeno se gli vengono poste domande trabocchetto. Come capitato di recente nel corso di una serata allestita dalla Scuderia Serenissima di Venezia, club di appassionati di auto al quale lui e Giovanni sono iscritti. Quando, ad un quesito postogli dal presidente Pierangelo Scaffidi sull'esito del Gran Premio di Germania 2015, Matteo ha replicato senza esitazioni che quell'edizione non fu disputata. «Dobbiamo ringraziare la Scuderia Serenissima, perché lo ha accolto lasciandolo libero di esprimersi e facendolo diventare la mascotte osserva Giovanni serve sensibilità per approcciarsi a persone come lui, soprassedendo a certi eccessi. Mio fratello parla tantissimo di dati e statistiche, una caratteristica che credo abbiamo preso entrambi da mia madre, laureata in matematica».

La passione per le macchine

Ma quello della Formula 1 non è l'ambito esclusivo nel quale si muove Matteo Schembri. La sua particolare attitudine nel memorizzare cose gli ha consentito di avvicinarsi al mondo del teatro con la compagnia amatoriale Treviso Graffiti, che ogni anno mette in scena uno spettacolo. Nel quale, manco a dirlo, è il primo ad imparare le battute da recitare. E non è tutto dal momento che un'altra passione, quella per il doppiaggio dei film, lo ha portato ad imitare le voci di molti esponenti del settore, da Luca Ward ad Angelo Maggi ad altri. Mostrando le sue doti anche direttamente al doppiatore di Tom Hanks in Castaway, in occasione di un evento svolto proprio a Treviso.

 

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Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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