Focolaio in una classe, contagiati sette bambini e la maestra No Vax

Venerdì 17 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
Focolaio in una classe, contagiati sette bambini e la maestra No Vax
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TREVISO - L'insegnante no-mask è stata contagiata dal Covid.

E un terzo della classe è risultato positivo: 7 alunni su 24. Più uno ancora in attesa dell'esito del tampone. Sono i numeri del focolaio esploso tra i bambini della scuola elementare di un piccolo comune tra Conegliano e Vittorio Veneto. Proprio la classe dove fino a qualche giorno fa insegnava la maestra che non ha mai nascosto la propria contrarietà verso l'uso delle mascherine, che non si era vaccinata e che è stata anche protagonista di plateali proteste contro il green pass davanti alla stessa scuola. I genitori dei ragazzi hanno segnalato più volte le difficoltà. E il contagio dell'insegnante, oggi in isolamento, sommato al focolaio esploso all'interno della sezione, rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso. La task force dell'Usl della Marca sta facendo tutti i controlli del caso in merito al possibile collegamento epidemiologico. Al momento non ci possono essere certezze. Fatto sta che i problemi sono emersi fin dall'inizio dell'anno scolastico.


RIBELLE

La maestra tendeva a non indossare la mascherina e a non farla indossare nemmeno agli alunni. Poi le cose sono ulteriormente peggiorate. A fronte dell'obbligo del green pass base per poter salire in cattedra (inizialmente la certificazione di primo livello, quella temporanea derivante da un tampone rapido con esito negativo), l'insegnante si presentava a scuola a singhiozzo. Di conseguenza gli alunni non erano sempre coperti. E i colleghi sono stati costretti a fare l'impossibile per garantire le attività didattiche.


PROTESTA SILENZIOSA

on è tutto. Negli ultimi giorni la maestra ha fatto capolino davanti all'istituto prima del suono della campanella anche quando non aveva il green pass in corso di validità. Rimaneva lì, all'esterno, in attesa dell'inizio delle lezioni, e poi se ne andava, senza entrare. Una sorta di protesta silenziosa, che in realtà ha fatto molto rumore nella piccola scuola. Perché al momento di entrare in classe tutti la vedevano ferma sull'ingresso, sia i bambini che gli insegnanti. Come spiegare un comportamento del genere? Un'impresa tutt'altro che semplice, soprattutto con i piccoli studenti. Adesso c'è lo spartiacque dell'obbligo vaccinale per gli insegnanti: da mercoledì per entrare a scuola serve il green pass rafforzato, che si ottiene esclusivamente sottoponendosi all'iniezione anti-Covid oppure a fronte di un certificato di guarigione entro sei mesi. Nel caso in questione, però, il virus è arrivato prima. La maestra non sta insegnando proprio perché in isolamento. «È a casa per motivi propri», dicono dall'istituto comprensivo. E non è finita. Perché una volta negativizzata potrà tornare in cattedra esibendo il green pass rafforzato legato alla guarigione. Superando così il nodo dell'obbligo vaccinale. 


ESASPERAZIONE

Quel che è certo è che i genitori sono esasperati. Dopo essere stati costretti a portare i loro figli a scuola a singhiozzo, ora devono rimanere in quarantena a causa del focolaio da Coronavirus scoppiato in classe. E le proteste sono inevitabilmente arrivate anche in municipio. «Certi comportamenti sono frutto di un cattivo egoismo che non ha ragione d'essere né a livello generale né, tanto meno, in un ambito come quello scolastico tira le fila il sindaco del Comune nel quale si trova la scuola stiamo parlando di educatori e formatori».

Ultimo aggiornamento: 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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