Nuovo giro di tamponi all'ex caserma Serena: i migranti negativi saranno trasferiti

Mercoledì 12 Agosto 2020 di Paolo Calia
Nuovo screening allìex Serena

TREVISO - Oggi, mercoledì 12 agosto, è il giorno della verità. Dalle 9,30, medici e infermieri dell'Usl, difesi da un imponente dispositivo di sicurezza, inizieranno la nuova serie di tamponi per tutti i richiedenti asilo ospitati nell'ex caserma Serena e i per gli operatori della Nova Facility. Si parte da 246 positivi: la speranza è che una fetta di loro si stia progressivamente negativizzando. Questo vorrebbe dire una regressione del contagio e un primo passo verso la normalità. Entro venerdì invece sono attesi gli esiti: a quel punto l'Usl, assieme a prefettura e questura, deciderà come procedere. In ogni caso il dispositivo di sicurezza predisposto attorno all'ex caserma non verrà smantellato fino a quando la situazione non sarà tornata pienamente alla normalità. Poi si comincerà a pianificare anche la campagna di tamponi per i richiedenti asilo, circa 200, presenti nell'ex caserma di Oderzo Zanusso.

I richiedenti asilo ospiti nell'ex caserma Serena che risulteranno negativi, verranno spostati in un'altra struttura. E questo per due motivi: ridurre il numero dei ragazzi presenti nel centro d'accoglienza e attuare, finalmente, quella netta separazione tra positivi e negativi che fino a oggi non c'è mai stata alimentando un contagio di vaste proporzioni. Un evento che allarmato anche il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha convocato a Roma il prefetto Maria Rosaria Laganà per capire cosa è successo e cosa non ha funzionato Il trasferimento dei negativi è l'esito del tavolo sicurezza convocato ieri pomeriggio in prefettura per fare il punto della situazione. Nel caldissimo pomeriggio trevigiano esponenti delle forze dell'ordine, dell'Usl, della Nova Facility società che gestisce la Serena e il sindaco Mario Conte, si sono confrontati. A tratti anche aspramente. 

IL QUADRO
L'Usl ha confermato i dati emersi in questi giorni. Nel centro d'accoglienza ci sono 293 richiedenti asilo, di cui 246 positivi. Ma un gruppetto si sta negativizzando. E questi potrebbero essere i primi a uscire. Nel corso dell'incontro si è discusso parecchio sulla necessità di separare nettamente positivi e negativi. La fortuna di questa ondata di contagi è che tutte le persone che risultano essere affette dal virus, sono asintomantiche. Non hanno quindi bisogno di particolari cure. Devono solo evitare nuovi contatti e aspettare che il virus, attualmente in una forma meno violenta rispetto a quanto visto in primavera, passi. La discussione in Prefettura a tratti è stata però accesa. L'Usl ha chiesto in maniera molto netta la divisione interna tra chi presenta segni del contagio e chi no. Ha ribadito la necessità di obbligare tutti all'uso della mascherina, ad attuare sempre il distanziamento sociale. Ha anche evidenziato che, all'interno dell'ex caserma, ci sono palazzine distanti tra loro che ben si presterebbero a una divisione netta: di qua chi ha il virus, di là chi è negativo. La Nova Facilituy ha però replicato che tutte queste prescrizioni vanno bene solo sulla carta. Ma che, in pratica, sono impossibili da applicare per il solito gruppetto di facinorosi che aizza gli animi, provoca tensioni e fomenta le divisioni tra etnie e religioni diverse. E attorno a questo punto si è discusso anche con toni non proprio pacati. Uscendo il sindaco Conte ha osservato: «Dobbiamo evitare un corto circuito istituzionale, ne va della sicurezza della comunità. Da questa situazione se ne esce tutti assieme».

LA SOLUZIONE
Alla fine però una sintesi è stata trovata. Se la separazione interna non è possibile, i negativi (quindi non più infetti) verranno spostati da altre parti. La Prefettura ha messo questa decisione nero su bianco con una nota: «Non essendo più necessaria, per tali richiedenti, la permanenza obbligatoria all'interno della struttura, si è unanimamente convenuto di spostarli a stretto giro in altra struttura disponibile, ugualmente adibita all'accoglienza. Analogamente si procederà per i richiedenti asilo che si negativizzeranno successivamente fino all'esaurimento dei posti disponibili in altre strutture già presenti sul territorio. Quanto sopra al fine di ridurre, per quanto possibile, le presenze all'interno della struttura in modo da rendere più facile la gestione dell'andamento dell'epidemia per i rimanenti ospiti».

L'INTERVISTA
Intanto ieri anche il New York Time si è interessato alla vicenda del focolaio nell'ex caserma.

Il corrispondente in Italia del quotidiano americano ha chiamato il sindaco Conte per capire la situazione, perché il contagio si è diffuso così velocemente e come pensano di uscirne. Un anno fa, in questi stessi giorni, il New York Time si occupava di Treviso per le sue bellezze e tipicità, invitando gli americani in vacanza a Venezia di farci una visita. Sembra passato un secolo.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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