Film, in anteprima nelle sale cinematografiche del Veneto "Il cerchio" di Sophie Chiarello che racconta la vita di una classe

Lunedì 20 Febbraio 2023 di Redazione web
Vita tra i banchi, in anteprima in Veneto il film "Il cerchio". Tutte le date

"Il cerchio" arriva in anteprima nelle sale cinematografiche del Veneto, la proiezione con l'autrice e regista Sophie Chiarello a Padova, martedì 21 febbraio ore 20.30 Cinema Multiastra, a Rovigo mercoledì 22 febbraio ore 20.30 Cinema Duomo, a Treviso giovedì 23 febbraio ore 20.30 Cinema Edera.

La trama

Chi sono i bambini di oggi, cosa pensano, e come vedono il mondo adulto? «Per trovare le risposte a queste domande, ho deciso di entrare con la telecamera in una classe appena formata di prima elementare. Con una cadenza regolare, per l'intero ciclo di cinque anni, ho partecipato in classe ai cerchi organizzati dalla maestra»: queste le parole della regista Sophie Chiarello, per descrivere il suo ultimo lavoro Il Cerchio, film documentario prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, in collaborazione con Sky Documentaries. Il Cerchio non è un documentario sui bambini, ma con i bambini, un documentario che parla di loro ma anche di noi, gli adulti; un ritratto del mondo di oggi in cui si specchia quello di domani. La regia, il soggetto e la sceneggiatura sono a cura di Sophie Chiarello, il montaggio di Andrea Campajola, il montaggio del suono è di Federico Cabula e Matteo Eusepi, le musiche originali di Gabriele Panico.

Le menzioni

Selezionato tra i 10 documentari per il David di Donatello 2023, già Menzione speciale della Giuria alla XX edizione del festival Alice nella Città e vincitore del Premio Corso Salani 2023 al Trieste Film Festival il film è stato realizzato alla scuola “Istituto Comprensivo Daniele Manin”, plesso Di Donato di Roma Municipio 1, con i bambini della sezione B dal 2015 al 2020 e la maestra Francesca Tortora

Il titolo

Perché il cerchio? «Il cerchio, in una prassi ben conosciuta dai pedagoghi, rappresenta uno spazio fisico e mentale nel quale i venti bambini della sezione B si sono seduti in tondo per parlare, ascoltarsi e confrontarsi su temi di ogni genere – risponde la regista – Volevo che a parlare fossero i bambini, che ci fosse la loro voce, con meno filtri possibili. È qui che l’approccio visivo al film credo trovi la sua peculiarità. Ho cercato di rendere il “mezzo cinema” il più invisibile possibile, spogliandomi dell’apparato tecnico, riducendolo all’indispensabile e portando l’obiettivo della telecamera all’altezza del loro sguardo.

Il tempo che passa e l’impronta che lascia sulle persone e le micro-società mi appassiona da sempre. Lungo i cinque anni di riprese, il film racconta l’esperienza di un vissuto che assomiglia a volte a un’utopia. La classe filmata diventa il ritratto di un Paese che si evolve e la cui identità cambia e si trasforma», dichiara la regista Sophie Chiarello.

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