Filarmonia, il gran ritorno dopo 23 anni con la stagione "Gocce"

Mercoledì 20 Aprile 2022 di Elena Filini
la presentazione della rassegna

TREVISO - Le foreste non sono solo polmoni. Sono le fabbriche della bellezza. Danno voce ai meravigliosi violini, ai violoncelli e a tutti gli archi che siedono in orchestra. La natura stessa ha suoni che stanno perdendosi e dalla musica arriva un monito alla transizione ecologica sotto forma di festival musicale. Si chiama “Gocce” e segna il ritorno dell’Orchestra Filarmonia Veneta con una stagione sinfonica al Teatro Comunale Mario Del Monaco dopo 23 anni. Anna Campagnaro e Alberto Barbaro hanno curato il programma che vede un piano triennale con cinque concerti per anno.

LO SGUARDO

Aria, acqua, terra natura, energia: i cinque temi della transizione ecologica saranno esplorati da altrettanti percorsi musicali. «Il G20 ha messo in evidenza le fragilità della natura che dovranno animare l’agenda futura. Noi daremo il contributo musicale possibile costruendo dei taccuini di viaggio che esplorino i legami tra compositori viventi e del passato e la natura» spiega Campagnaro. Alberto Barbaro sottolinea il valore del ritorno dell’orchestra in teatro con una stagione concertistica. «Dopo il 1999 la Filarmonia ha suonato nella stagione d’opera ma non ha più avuto una propria stagione.

Siamo felici ed emozionati di portare un tema così attuale nel primo cartellone firmato in maniera indipendente». Promuovere l’arte dell’incontro e del dialogo uomo e natura attraverso la musica, ristabilire al connessione tra i viventi partendo proprio dalle emozioni dell’arte è l’obiettivo della stagione che vede la Filarmonia in dialogo con alcuni dei più importanti musicisti italiani.

IL CARTELLONE

“Gocce” inaugura il 12 maggio con una dedica all’Aria. In scena il celebre clarinettista Alessandro Carbonare clarinetto e Mario Stefano Pietrodarchi al bandoneon, entrambi strumenti ad aria. Diretti da Marco Titotto presenteranno le Quattro stagioni portene di Astor Piazzolla e brani dei compositori contemporanei Martin Palmeri e Roberto di Marino. E’ l’acqua la protagonista del secondo concerto il 18 giugno. In scena Il coro maschile Coenobium, diretto da Maria Dal Bianco con la partecipazione del tenore Francesco Grollo. Massimo Raccanelli, violoncellista e direttore d’orchestra trevigiano dirigerà uno scenografico programma composto dalla Musica sull’acqua di Haendel, da due brani ispirati al mare di Mendelssohn (per ricordare l’anniversario dalla nascita) al “Canto degli spiriti sopra le acque” di Franz Schubert abbinati a brani di Bepi de Marzi e ai Canti rocciosi di Giovanni Sollima, composti in occasione dell’iscrizione delle Dolomiti a Patrimonio Unesco.

AUTUNNO

“The patience of the Threes” di Dobrinka Tabakova è il brano manifesto del concerto del 25 ottobre, dedicato all’elemento terra. Qui ancora il tenore Grollo con la giovane violinista Lora Markova eseguiranno un programma che include Rossini e Mendelssohn. Natura, il 15 novembre vede in scena il direttore Giancarlo Andretta con la pianista Leonora Armellini quinto premio al concorso Chopin di Varsavia. In locandina la Pastorale di Beethoven e il primo concerto per pianoforte e orchestra. Chiusura “energetica” il 6 dicembre con Giovanni Sollima che nella triplice veste di compositore, direttore e solista concerta un programma aperto dal concerto per violoncello e fiati di Friedrich Gulda e propone il Preludio l’àpres-midi d’un faune e conclude con il concerto per violoncello e orchestra di Sollima. L’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta sarà affiancata anche dai giovani musicisti dell’orchestra Giovanile Filarmonia Veneta nata lo scorso anno grazie al sostegno della Regione del Veneto, dell’amministrazione di Treviso, CentroMarca Banca che sostiene l’attività dell’ ORV e della Giovanile dallo scorso anno ed è presente anche per il progetto Gocce Musicali per la Natura, della Coldiretti di Treviso. 

Ultimo aggiornamento: 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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