Web, banda ultra larga: solo un Comune su 10

Domenica 20 Febbraio 2022 di Mauro Favaro
Web, corsa alla fibra ottica per cittadini e imprese

 Sono tutti d’accordo nel dire che oggi l’accesso a internet veloce è fondamentale. Per i cittadini e ancora di più per le aziende. Al momento, però, la fibra ottica per una connettività ad almeno 100 Mega è stata posata solo nel 10% dei comuni della Marca dove non è presente un altro collegamento veloce. Sono 7 su 70 quelli arrivati al certificato di collaudo. Precisamente Zero Branco, Casale, Roncade, Oderzo, Refrontolo, Altivole e Castelcucco. Tutti gli altri, pur in diversi gradi, sono ancora in fase di attuazione. Compresi i 19 comuni per i quali è stato previsto il collegamento wireless (senza fili) con le centraline per navigare ad almeno 30 Mega. 
IL PIANO
È questo il quadro che emerge dall’ultimo aggiornamento del progetto “Aree bianche”, sviluppato all’interno del piano strategico per la banda ultra-larga, portato avanti dal ministero dello Sviluppo economico, per consentire l’accesso a internet veloce ai cittadini e alle imprese in zone dove la copertura è tutt’altro che puntuale. In sostanza l’obiettivo è portare il servizio nelle aree dove per ragioni di mercato alle compagnie telefoniche private non conviene arrivare. A livello veneto sono stati stanziati 400 milioni di euro per azzerare le zone di deserto digitale. «Il piano di sviluppo della banda ultra-larga – si legge nell’aggiornamento – prevede la realizzazione di un’infrastruttura pubblica abilitante l’offerta di servizi a 30 e a 100 Mega in tutte quelle cosiddette “Aree bianche”, cioè aree a fallimento di mercato che al momento sono sprovviste della connessione adeguata”. L’emergenza Covid, tra smart working e didattica a distanza, ha sottolineato questa necessità come mai prima d’ora. Per non parlare dei risvolti economici mentre si auspica che la ripresa dopo il picco peggiore dei contagi possa essere sempre più forte. 
IL PARADOSSO
Ma oggi non mancano i paradossi. Nel trevigiano ci sonoi  6 comuni che non rientrano nel piano perché hanno già un’alta copertura. Vale per Treviso, Casier, Povegliano, Arcade, Follina e Portobuffolè. Il punto è che almeno alcuni per il momento sono stati semplicemente tagliati fuori. Il caso di Follina è tra i più eclatanti. Il paese che si estende fino al cuore della zona Unesco delle colline del Prosecco, patrimonio dell’umanità, si è ritrovato bloccato in una sorta di limbo digitale solo perché qui alcuni operatori privati avevano abbozzato un piano per ampliare la rete all’interno del territorio comunale.

La beffa è che nel frattempo il progetto non ha avuto un seguito operativo. Non basta. Perché anche dove la fibra ottica è già stata posata manca spesso l’ultimo passo per poterla utilizzare. Si tratta della commercializzazione. Cioè il via libera per aprire il contratto e iniziare realmente a navigare in internet con la connessione veloce. È solamente una questione di tempo. Come accade sempre, però, dopo una lunga attesa anche l’ultimo miglio può fare la differenza. 

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