Fiaccolata per Jessica e Sara, raccolta di fondi per le due bimbe sopravvissute

Domenica 6 Febbraio 2022 di Redazione Web
lo striscione
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La scarcerazione di Dimitre Traykov, il 61enne bulgaro responsabile dell'incidente non ha indignato soltanto Mareno, Conegliano e il resto della Marca. Ma anche le associazioni che da anni si battono contro le stragi sulle strade. «Siamo indignati: chi ha travolto e ucciso due ragazze (Sara Rizzotto e Jessica Fragasso, ndr) è già stato scarcerato nonostante avesse alle spalle tre condanne, di cui una per guida in stato di ebbrezza» - tuonano Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione unitaria familiari e vittime Odv (Aufv), ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada. «La legge sull'omicidio stradale è completamente disattesa. Ci chiediamo come sia possibile che nonostante i nostri sforzi, le rassicurazioni dei giudici e dei politici sul rispetto della legge, i colpevoli restino in libertà. Daremo battaglia nei tribunali per avere giustizia. Non è possibile che ancora accadano queste tragedie».

E' proprio per chiedere giustizia che oggi -  6 febbraio - alle 18 centinaia di persone sono scese in piazza a Conegliano per la fiaccolata in memoria di Sara e Jessica.

L'iniziativa, pensata inizialmente come un corteo che da via XX Settembre avrebbe raggiunto piazza Cima, è virata verso il format del sit-in statico così da garantire il rispetto delle norme altre norme anti Covid. Intanto è arrivato il nullaosta sulle salme. La data del funerale congiunto non è ancora stata decisa, il luogo invece sì: l'ultimo saluto sarà nella chiesa di San Martino a Conegliano.

Una fiaccolata silenziosa che si è svolta nel tardo pomeriggi per Sara Rizzotto e Jessica Fragasso, le due cugine trevigiane morte nell'incidente di domenica scorsa causato da un Suv lungo l'autostrada A28. L'automobilista responsabile dello scontro, Dimitre Traykov, 61 anni, è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La decisione del Gip di Pordenone nei giorni scorsi era stata contestata dalle famiglie delle vittime, e uno striscione «Giustizia per Sara e Jessica» ha aperto il corteo odierno, cui hanno preso parte i sindaci di Conegliano e Mareno di Piave, dove le due giovani abitavano. Nel frattempo è stata promossa una raccolta di fondi online per le due piccole figlie di Sara, sopravvissute all'incidente e in procinto di lasciare l'ospedale.

«Partecipo  alla fiaccolata per Sarà e Jessica per sensibilizzare la giustizia e le Istituzioni Italiane su  una sicura pena a riguardo degli omicidi stradale. Oggi per me è il triste 24esimo anniversario della perdita di mia figlia  Manuela (6 febbraio 1998) ma il mio pensiero va anche alle tantissime famiglie chiuse in casa vivono una vita di sofferenze nel dolore delle tragedie silenziose sulla strada. Il mio pensiero a Sara, a Jessica, a Paola di San Biagio uccisa in un frontale a Trieste ieri, ma già oggi dopo poco più di un mese ci si è dimenticati di Margherita di Orsago morta sul ponte della Pontebbana  a San Vendemiano investita da ubriaco con lei ferma auto senza benzina.

Grande il lavoro delle forze dell'ordine nella Castellana con auto ed elicotteri nel venerdì scorso nel controllo delle strade Deve cambiare la cultura e le brutte abitudini alla guida. Il procuratore di Pordenone   ha fatto tutto quello che poteva per tutelare le vittime e i familiari mettendo il braccialetto elettronico, il problema italiano è la legislazione e il legislatore non adeguati. Se fosse ancora agli arresti il 61enne bulgaro si sarebbe creato un precedente, che in Italia avrebbe portato centinaia, che dico migliaia di rei da incidente stradale in carcere. Ma se questo spaventoso incidente fosse successo in America quale sarebbe stata la loro giurisprudenza ?»

Video

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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