Istruttore morto in deltaplano: la procura ha aperto un'inchiesta

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Denis Barea
Un frame del video in cui viene immortalato Federico Baratto negli istanti prima della tragedia

BORSO DEL GRAPPA - Potrebbe non esserci solo una tragica dimenticanza dietro l’incidente in deltaplano che sabato scorso è costato la vita a Federico Baratto, 51enne padovano caduto da un’altezza di circa 300 metri subito dopo il decollo.

Il sostituto procuratore Anna Andreatta ha infatti disposto che sul relitto del deltaplano, caduto su alcuni alberi lasciando illesa la donna che era con Baratto, vengano effettuati degli esami tecnici. Il pubblico ministero vuole capire se effettivamente il padovano non si sia allacciato all’imbragatura come avrebbe dovuto o se qualcosa sia andato storto per ragioni che vanno al di là dell’errore umano, ovvero a causa di un eventuale malfunzionamento quando il deltaplano ha preso quota. Il mezzo, al momento, non è ancora stato sequestrato. Sono invece stati fissati i funerali dell’uomo, che verranno celebrati domani alle 10.45 a Padova, nella chiesa dei Santi Angeli Custodi alla Guizza.

IL VIDEO
Gli ultimi istanti di vita di Federico Baratto sono ripresi da un amatore in un video di 12 secondi. Quello che si vede è il deltaplano con a bordo il 51enne e Eva Del Mestre, 28 anni di Trieste che era al suo primo volo, che decollano da Col del Puppolo, che si trova a 850 metri d’altezza nel comune di Borso del Grappa. Ma non appena si staccano da terra Baratto si rende conto di non essere agganciato. Perde quindi la posizione, che sarebbe dovuta essere orizzontale, e tenta disperatamente di rimanere attaccato alla sbarra con la sola forza delle braccia. Un’altra manciata di secondi e il videoamatore che ha effettuato la ripresa, registra la tragedia: il pilota non riesce più a tenere la presa e precipita nel bosco sottostante, morendo sul colpo. Il suo corpo verrà ritrovato in un canalone. Dalle immagini si capisce chiaramente che l’uomo non è allacciato come la compagna di volo. Ma si deve capire se sia trattato di una dimenticanza legata al fatto di aver eseguito i preparativi molte altre volte o se Baratto si sia assicurato al deltaplano e poi, per qualche ragione, il corpo si sia sganciato.

LA TESTIMONIANZA
«Eravamo sulla pedana -racconta la ragazza-  Federico mi ha chiesto se ero pronta e mi ha detto che aspettava il vento buono. Nelle ore precedenti mi aveva spiegato che cosa fare per filo e per segno. E avevamo fatto anche delle prove. L’importante, aveva detto, è correre. Abbiamo atteso il vento giusto una decina di minuti. Dopo il suo “3, 2 e 1”, abbiamo preso la rincorsa. A quel punto lui doveva rimanermi sempre a fianco, in posizione orizzontale. Ma quando siamo partiti ho visto che lui era in verticale. Io non capivo cosa stesse succedendo perché era il mio primo volo. Non mi ha detto nulla e nemmeno io sono riuscita a urlargli qualcosa, è stato tutto questione di qualche secondo. Si è appeso alla barra, l’ho visto staccarsi». Una ipotesi ha a che fare proprio con il tempo intercorso perché il vento fosse propizio al volo. È possibile che Baratto abbia infatti utilizzato quei momenti per sganciarsi e dare un’ultima controllata a Eva Del Mestre, oppure che sia intervenuto per correggere la posizione della sua telecamera, di quella della ragazza o dell’occhio elettronico montato a bordo del deltaplano. Poi si sarebbe però dimenticato di assicurarsi al mezzo. L’inizio della fine. 

Ultimo aggiornamento: 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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