Gabriele, 27 anni lascia l'Università per farsi prete: «Ecco il perché della mia scelta»

Giovedì 24 Dicembre 2020 di Michelangelo Scarabellotto
Gabriele Pancotto
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FARRA DI SOLIGO Giovane tra i giovani: il seminarista Gabriele Pancotto, 27 anni di Farra di Soligo, sta compiendo nella parrocchia di San Nicola vescovo a Sacile il suo percorso di formazione al sacerdozio.

Per lui sarà un Natale particolare, l’ultimo prima dell’ordinazione sacerdotale attesa tra sei mesi. Un Natale che trascorrerà assieme alla comunità che lo ha accolto.


GLI STUDI
Ventisette anni, Pancotto è originario di Tarzo ma abita a Farra. Ha conseguito la maturità agrotecnica all’Istituto forestale delle Dolomiti a Feltre nel 2013. Appassionato alla botanica e alla cura delle risorse forestali, ha scelto di proseguire gli studi con il corso di laurea in Tecnologia forestali ed ambientali alla Facoltà di Agraria di Padova. «Ho vissuto a Legnaro una nuova esperienza di vita - sottolinea - Nonostante l’assenza nei giorni feriali, ho sempre cercato di mantenere il legame con la comunità farrese, sia grazie al coinvolgimento in alcune realtà associative con cui ho collaborato volentieri che, in special modo, alla presenza in parrocchia».


LA CHIAMATA
Gabriele ricorda che «è stato propri negli anni delle superiori e dell’università che ho avvertito l’interrogativo circa la possibilità di una chiamata al sacerdozio. Alcune esperienze di ascolto profondo nelle relazioni amicali mi hanno rivelato la mia disposizione all’apertura del cuore e alla compassione». Decisiva la vicinanza ai don della sua parrocchia, «due sacerdoti normali, semplici, vecchiotti, sgangherati ma contenti, che hanno seminato in me il desiderio di rendermi strumento di ascolto, riconciliazione, relazione. La domanda vocazionale si è fatta tanto forte da spingermi a interrompere gli studi universitari per riservarmi un tempo nel quale accogliere quella domanda, scorgere l’appello e la promessa che con essa il Signore voleva rivolgermi, abbozzare una risposta». Il seminarista sottolinea di aver «incontrato quel tempo negli appuntamenti mensili del Gruppo Diaspora, dedicato ai giovani delle Chiese diocesane di Vittorio Veneto e Treviso che si riconoscono nella prospettiva della donazione al Signore e alla Chiesa come preti. Un tempo che ha poi trovato casa nella Comunità vocazionale di Castello Roganzuolo, una delle tre famiglie che compongono il Seminario di Vittorio Veneto. La struttura offre la possibilità di vivere due anni di immersione nella vita comune, nella relazione educativa di accompagnamento, nelle sorprese dello Spirito. Le conferme all’intuizione iniziale mi hanno condotto ad entrare nella Comunità teologica del Seminario maggiore dove mi trovo da quattro anni».
IL SERVIZIO
Gabriele è arrivato a Sacile dopo due anni di servizio nelle comunità parrocchiali di Collalbrigo, Parè e San Pio X di Conegliano, «dove ho avuto la preziosa opportunità di incontrare e conoscere tanti nomi, volti, storie, di farmi accanto e condividere qualche pezzetto di strada. Ora sto portando avanti una nuova avventura a Sacile. Favorire l’incontro fra i cuori e la misericordia, le menti e la verità, le mani e la vita, testimoniando la bellezza che viene dall’aver incontrato e seguito Gesù - conclude il seminarista - è questo il desiderio che nutro in questa esperienza in riva al Livenza.
 

Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 17:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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