La lavanderia industriale di Pieve di Soligo: «Bolletta da 109mila euro, un altro mese così e chiudo»

Giovedì 8 Settembre 2022 di Mauro Favaro
La lavanderia industriale di Pieve di Soligo: «Bolletta da 109mila euro, un altro mese così e chiudo»
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FARRA DI SOLIGO - La bolletta del gas è aumentata di oltre 92mila euro. È un nuovo grido d’allarme quello che si alza dalla Lavanderia industriale Soligo, azienda con base a Farra che conta cinquanta di dipendenti. Nel luglio dell’anno scorso aveva pagato poco meno di 17.500 euro per il gas. Nel luglio di quest’anno, invece, il conto è salito fino a quasi 110mila euro, da saldare entro domani. Per un aumento addirittura del 527%. Il tutto a fronte di consumi sostanzialmente identici: tra i 52mila e i 53mila metri cubi. E la bolletta relativa ad agosto si annuncia ancora più pesante: verso i 150mila euro. «La situazione è insostenibile: in queste condizioni possiamo andare avanti per un mese – avverte Michela Giotto, responsabile della Lavanderia industriale Soligo – le previsioni dicono che il prezzo del gas continuerà a salire da qui a fine anno. Serve un intervento a livello di governo e di Europa. Non si può iniziare a lavorare ogni mattina con il risultato di indebitarsi».

TARIFFE RITOCCATE

Fino ad ora la lavanderia ha retto senza tagliare servizi. Le attività restano garantite, a partire da quelle per le case di riposo. Anche sul fronte del personale si continua a pieno regime. I clienti hanno capito la situazione difficile. E per quanto possibile hanno ritoccato le loro tariffe. «Hanno deciso di spartire il danno per darci una piccola mano – rivela la titolare – non possiamo che ringraziarli». Impossibile, però, immaginare di poter andare avanti così. L’anno scorso la lavanderia pagava il gas 0,1781 euro al metro cubo. A luglio si è arrivati a 1,8425. E le previsioni, fino ad ora azzeccate, dicono che nei mesi di novembre e dicembre si potrebbe arrivare a sfiorare il record di 4 euro al metro cubo. Ormai si è al limite.

I TIMORI

Giotto ha appeso le bollette, mettendole a confronto, sulla bacheca del quartier generale della lavanderia. «Volevo far capire dove stiamo andando, anche se solo un paio di persone sono entrate in ufficio dopo averle viste – rivela – oggi sono in particolare le aziende a subire l’aumento dei costi energetici. Ma a ottobre la situazione sarà ancora più pesante. E a quel punto non solo per le aziende ma per tutti i cittadini. Il rischio è che si blocchi tutto». Ieri mattina, poi, le stesse bollette sono state condivise su Facebook dal sindaco di Farra. «Dopo la decisione di pubblicare le bollette del Comune, diversi imprenditori e molti cittadini vengono a farci vedere le proprie – spiega Mattia Perencin, che pochi giorni fa aveva rivelato sempre via social come la bolletta della luce del municipio fosse passata a luglio dei 9mila euro dell’anno scorso ai 35mila euro di quest’anno – le persone sanno che noi non possiamo fare molto su questo tema, ma cercano un riferimento davanti a una situazione che si fa sempre più drammatica. E come sindaco non posso far finta di non vedere». Quello della lavanderia è l’esempio più eclatante. Non a caso a fine agosto i rappresentanti di Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali hanno avuto un incontro con Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico ed energia. Ma anche la bolletta della luce del panettiere è passata a 500 a 2.500 euro al mese. E così via. Tutto in proporzione.

LETTERA A DRAGHI

Da qui la decisione di Perencin di scrivere al premier Mario Draghi. «Chiediamo un intervento urgente per ridurre le bollette attraverso l’introduzione di un tetto, in modo da fermare questa speculazione al rialzo. È fondamentale – mette in chiaro – così non si può andare avanti. Siamo molto preoccupati per i prossimi mesi. Da metà ottobre la situazione diventerà ancora più complessa. Quanto si riuscirà a reggere?». «Il settore delle lavanderie industriali, in particolare, è organizzato secondo due “filiere” principali: la prima è costituita dalle imprese operanti nel comparto turistico-alberghiero, la seconda è rappresentata dalle imprese attive in ambito sanitario-ospedaliero – conclude Perencin – entrambe risentono degli esponenziali incrementi di costo. Ho scritto a governo Draghi perché intervenga quanto prima e con urgenza, con la stagione autunno-inverno alle porte non ci si può permettere di perdere ulteriore tempo».

Ultimo aggiornamento: 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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