Batteri nell'acqua potabile: «Mesi da incubo, Ats non ci ha ascoltato». La replica: «Ogni reclamo è stato valutato»

Giovedì 12 Agosto 2021 di Lucia Russo
Controlli sulla potabilità dell'acqua

FANZOLO - A Fanzolo torna l’acqua potabile ma l’incubo escherichia coli e batteri coliformi, scoperti poco meno di una settimana fa ed ora debellati, ha gettato nell’angoscia i residenti per cinque lunghissimi mesi con l’acqua giallognola che usciva dai rubinetti più volte alla settimana, fino ai malesseri a ripetizione che hanno portato anche a ricoveri per patologie acute. Lo affermano i residenti della vie Cal del Monte, Monte Bianco e Artesini: «È una situazione che va avanti dallo scorso anno. Ats non solo non è intervenuta subito ma non ha nemmeno ascoltato le nostre richieste, i nostri solleciti e la nostra preoccupazione. Qui problemi sanitari ce ne sono stati eccome, ci sono stati tanti ricoveri, via e vai dal Pronto soccorso. Non c’è una famiglia dove non ci sia stato qualcuno con il mal di pancia».

CASI EMBLEMATICI
Tra i casi emblematici, quello di una donna che il 9 settembre del 2020 è stata ricoverata con una gastroenterite acuta. «Stavo davvero molto male, sono stata una notte in ospedale - spiega -. Dopo il ricovero mi hanno dato degli antibiotici e mi hanno detto di bere tanta acqua. E io quell’acqua la bevevo senza sapere che era proprio la ragione del mio malessere. Avevamo pensato che a provocare la mia gastroenterite fosse stato del cibo, mai avremmo pensato all’acqua. Continuo ad avere cistiti e mal di pancia che vanno e vengono. Ho fatto tante cure, è dura. Abbiamo avvisato più volte Ats, senza riscontri».

Sono diverse le occasioni nelle quali i residenti riferiscono di aver ricevuto da parte degli operatori del call center di Ats risposte poco accomodanti alle loro richieste di aiuto. «Ci dicevano che avevamo tempo da perdere se telefonavamo così spesso al centralino oppure che era colpa delle bibite - rincara la dose un’altra residente -. Ci sono stati operatori che ci hanno ascoltati e capiti, ma altri ci hanno quasi presi in giro. L’acqua era marrone, non torbida. Non sono mai arrivate risposte alle chiamate, alle mail e alle pec che abbiamo inviato. Anzi, così facendo, hanno anche ostacolato gli interventi.

I tecnici Ats sono usciti qualche volta, hanno fatto spurgare l’acqua e per loro era tutto a posto ma il problema non si risolveva». «Mercoledì sono venuti solo perché dopo aver chiamato Ats e Comune, abbiamo coinvolto anche l’Arpav e allora dopo due ore i tecnici di Ats erano già qui a fare i controlli. Il problema l’hanno trovato subito e ci hanno detto di non bere l’acqua. Ma cosa serviva? Un anno di mal di pancia e corse in ospedale? Non dovevano trattarci così».

LA REPLICA
Per Ats però la situazione è venuta alla luce solo il 9 luglio con una segnalazione da parte degli utenti sulla torbidità dell’acqua e la relativa uscita dei tecnici che hanno provveduto al ricambio senza riscontrare altre problematiche. Le segnalazioni poi sono andate avanti per tutto il mese di luglio e Ats sottolinea di essere sempre intervenuta e che l’acqua torbida era imputabile a interventi di manutenzione alla rete di distribuzione idropotabile effettuati nello stesso periodo nel Comune di Altivole. Anche controlli successivi non hanno portato alla rilevazione di batteri, fino al 4 agosto quando Ats ha riscontrato un allacciamento abusivo tra la condotta potabile e quella d’irrigazione.

Ha così proceduto con la pulizia e la disinfestazione delle condotte e degli allacciamenti con il cloro e fatto nuovi campionamenti in contemporanea all’Usl che doveva dare il via libera all’uso dell’acqua potabile, arrivato nel pomeriggio di ieri. «Tutti i reclami e le segnalazioni pervenuti in azienda sono stati presi in considerazione e inoltrati ai nostri uffici tecnici come da protocollo - spiega l’amministratore delegato di Ats, Pierpaolo Florian –. Le telefonate al nostro call center sono tutte registrate e, da una puntuale verifica interna, non risultano risposte poco consone date all’utenza. Ats non ha ignorato le segnalazioni pervenute dagli utenti e, trattandosi di un problema generato da un’utenza privata, è parte lesa e adotterà tutte le azioni legali previste per questa specifica situazione. Ats sta valutando tutte le ulteriori misure di controllo sulla rete e presso i contatori di utenza per evitare che episodi simili si ripetano».
 

Ultimo aggiornamento: 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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