Prosecco, radicchio & c: caccia alle bufale online contro il "Made in Veneto"

Mercoledì 10 Gennaio 2018 di Mattia Zanardo
Le colline del prosecco
TREVISO - La più recente è quella del prosecco che danneggia lo smalto dei denti: allarme del tutto infondato, rilanciato a più riprese da diversi quotidiani britannici. Ma ci sono anche le pseudo-teorie, periodicamente riproposte sul web, secondo cui il tipico radicchio rosso sarebbe in realtà una cicoria bianca colorata. O ancora l'allarme sui rischi del consumo di carne rossa (salami, prosciutti, soppresse...) diffuso niente meno che dall'Organizzazione mondiale della sanità, che però non ha mai sostenuto nulla del genere: si trattava di una traduzione errata di un documento. Anche l'agricoltura trevigiana è direttamente o indirettamente, sotto l'attacco delle fake news. L'ha ribadito, nei giorni scorsi, Roberto Rabacchino, docente universitario e giornalista, presidente nazionale dell'Associazione stampa agroalimentare italiana, in un convegno promosso da Confagricoltura Treviso.

Disinformazione e misinformazione (ovvero la condivisione involontaria di informazioni non veritiere) non sono certo fenomeni solo contemporanei, ma internet e i social network ne hanno aumentato a dismisura la velocità e l'ampiezza della diffusione, rendendo ancor più complesso bloccarle e smentirle.

Alle volte si generano e si propagano per incuria o per goliardia - ha spiegato l'esperto -, ma spesso dietro una bufala (tanto per rimanere in tema agricolo) ci sono precisi interessi da parte di concorrenti. E proprio nell'ambito del settore primario, ha ribadito Rabachino, «il rischio è davvero elevato perché basta che una falsa notizia circoli anche per poco per creare panico tra i consumatori e, soprattutto, determinare ingenti danni economici ad aziende e, di converso, ad un comparto essenziale per la nostra economia. Così, ad esempio, forse non è un caso che le fake sul prosecco letale per il sorriso provengano dal mercato britannico dove le bollicine nostrane stanno riscuotendo un clamoroso successo, mentre i produttori locali non riescono ad imporre il loro vino frizzante.

Come difendersi? Lo studioso ha indicato alcuni semplici test da mettere in atto quando ci si imbatte in una notizia sospetta, soprattutto on line: controllare l'url (l'indirizzo internet completo di un sito, ndr): spesso è solo simile ad uno famoso. Leggere la sezione Chi siamo: molti siti di fake news hanno spesso una nota in cui spiegano che si tratta di una pagina di satira. Verificare su un motore di ricerca se eventuali dichiarazioni riportate sono state riprese anche da altre fonti».
E poi un consiglio valido in ogni circostanza: «Spirito critico e un po' di cautela: le storie troppo belle, di solito non sono vere».
Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 10:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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