Evasione da 25 milioni: slitta a ottobre la sentenza per l'ex pilota Fabio Valle

Mercoledì 1 Giugno 2022 di Giuliano Pavan
A destra Fabio Valle, l'ex pilota finito a processo per evasione fiscale. A sinistra il figlio Alain

Il processo per un giro di fatture false da 25 milioni di euro è agli sgoccioli. Ieri si sono chiuse le arringhe difensive dei legali dei tre imputati, e si dovrà attendere il prossimo 25 ottobre, dopo le repliche, perché il tribunale di Treviso pronunci la sentenza nei confronti dell’ex pilota di rally Fabio Valle, 62enne di Vittorio Veneto residente a Villorba, del 45enne friulano Manolo Biz, parente di Valle, e del 44enne di Spresiano Marco Bortoluzzi. Il pubblico ministero Anna Andreatta aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per Valle, a 2 anni per Biz e a un anno per Bortoluzzi. 


L’INDAGINE 

I fatti risalgono all’ottobre del 2014, quando Valle venne arrestato per un giro di operazioni finanziarie inesistenti da 25 milioni di euro e Iva non versata da quasi 5 milioni, in un filo rosso che lega Treviso a Barcellona.

Una lunga serie di movimenti di denaro da centinaia di migliaia di euro ciascuno. Il tutto orchestrato, secondo la guardia di finanza, dalla famiglia stessa. Nel mirino delle fiamme gialle erano finite le società di Fabio Valle “Blusteel srl”, “Mobile Products srl” e “O.M.B. Srl”, intestate alla madre di Valle ma di cui lui, secondo l’accusa, ne era amministratore di fatto. Manolo Biz avrebbe invece utilizzato la sua società spagnola, la “Ustari Extens SL” con sede a Barcellona (poi cancellata) per emettere le fatture false. Una volta ricevuti i bonifici sul suo conto dalla Blusteel, avrebbe prelevato le somme versate trattenendo 1.500 euro per ogni operazione prima di consegnare i contanti a Valle. Marco Bortoluzzi invece, titolare della omonima società “BM di Bortoluzzi Marco”, avrebbe anche lui emesso fatture per operazioni inesistenti in favore della Blusteel, risultandone dipendente dall’aprile 2013. 


IL MECCANISMO 

Quello smascherato dalla finanza era un meccanismo complesso e articolato con cui i tre imputati sarebbero riusciti a operare l’evasione milionaria. Grazie a società “cartiere”, avrebbero costruito un fittizio giro d’affari che non trovava però riscontro nella realtà. L’indagine aveva portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per Bortoluzzi e in carcere per l’ex pilota.

Ultimo aggiornamento: 07:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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