«Noi operatori bloccati e scaraventati a terra, impossibile tenere i migranti: così da giugno»

Sabato 15 Agosto 2020 di Alberto Beltrame
Enrico e Matteo della Nova Facility aggrediti dai migranti
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TREVISO -  «La situazione è questa ormai da giugno, è impossibile tenerli, c'è uno zoccolo duro che, sembra assurdo dirlo, crede che il coronavirus non esista». Non è la prima volta che Enrico e Matteo, operatori della Nova Facility all'ex caserma Serena, se la vedono brutta. Ma ieri pomeriggio hanno temuto il linciaggio quando sono stati circondati da un gruppo di migranti che, infuriati perchè nuovamente risultati positivi al Covid 19, hanno dato sfogo alle loro comprensibili frustrazioni aggredendo chi ogni giorno cerca di aiutarli. «Stavo leggendo gli esiti dello screening dell'Usl - racconta Matteo -, quando alcuni di loro, quelli che non sarebbero stati sottoposti all'ulteriore tampone di verifica dopo la negativizzazione, mi è saltato addosso». Un gruppo di ospiti, quelli già protagonisti delle rivolte e delle aggressioni dei mesi scorsi a detta degli stessi operatori, si è messo a urlare. «Fomentando anche gli altri, dicevano che volevano uscire dalla caserma, che non c'era nessun coronavirus». È a quel punto che Enrico ha preso le difese del collega, ha cercato di fargli spazio, ma è stato a sua volta bloccato e scaraventato a terra. «I positivi non accettavano la situazione, e in più ci sono quelli che non vogliono fare i tamponi. Me la sono cavata con un'abrasione al braccio e qualche botta - spiega l'operatore poi scortato fuori dalla caserma dalla polizia assieme a tutto il personale mentre la protesta continuava con lanci di oggetti e bottiglie dalle finestre, verso la strada - ma c'è stata molta tensione».
IMPUNITI
Secondo chi lavora all'interno della struttura a creare problemi è sempre lo stesso gruppetto di 10 richiedenti asilo, ben noto alle stesse forze dell'ordine dopo la rivolta dello scorso giugno. Capi popolo capaci di farsi seguire da un'altra ventina di migranti, come accaduto ieri. «Da quando hanno fatto la rivolta credono di poter fare tutto quello che gli pare - spiegano gli operatori -, anche a discapito degli ospiti che vorrebbero uscire al più presto da quest'incubo, fare i tamponi e tornare a lavorare. Anche oggi, i negativizzati non vedevano l'ora di fare il secondo tampone. E invece, per colpa di pochi, pagano tutti. Hanno anche vandalizzato delle stanze e degli uffici e sono riusciti persino a far saltare la corrente». Il presidente di Nova Facility Gian Lorenzo Marinese non ha mai nascosto le sue preoccupazioni e l'impotenza di fronte a quei pochi soggetti che alimentano tensioni in una situazione già di per sé affatto semplice da gestire. «Davanti alla violenza l'unica risposta che possiamo dare è il lavoro, che purtroppo in questi mesi è reso molto difficile da determinati soggetti - afferma il presidente della Nova Facility -. Quanto successo è inaccettabile, non posso che esprimere la mia vicinanza ai nostri dipendenti e ringraziarli». 
I SINDACATI
Intanto il sindacato di polizia Sap sottolinea i sovraccarichi di lavoro cui sono tenuti gli agenti impegnati nel controllo costante della caserma. «Siamo sfiniti dalle richieste di gestire con sistemi di ordine pubblico fenomeni di massa come le immigrazioni di cui la politica si è occupata solo in senso elettorale - afferma il segretario provinciale Maurizio Casagrande -.

Sfiniti di essere buttati in prima linea e subito dopo usati come agnello sacrificale ad ogni minimo tentativo di ristabilire regole di minima legalità. Sfiniti dall'essere usati come guardiani di una struttura di richiedenti asilo che dall'interno tira sassi mentre sei di vigilanza, e tutto passa in sordina per non agitare gli animi. Sfiniti di stare in quarantene covid preventive dopo aver avuto contatti con richiedenti asilo positivi, e questi invece decidono a modo loro se fare o no la quarantena

Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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