Le nozze in ospedale, poi la morte: addio a Eugenio, radiologo e padre speciale

Venerdì 9 Luglio 2021 di Brando Fioravanzi
Il radiologo Eugenio Zanon, 55 anni, al lavoro e assieme alla moglie Stefania e alla figlia Ilaria che ne piangono la scomparsa
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MONASTIER - Progettava di sposarsi con la sua amata Stefania, anche lei dipendente della Casa di Cura Giovanni XXIII di Monastier. La malattia scoperta a settembre è stata terribilmente veloce, ha rischiato di vanificare tutto. Ma lunedì mattina, appena due giorni prima di esalare l’ultimo respiro, Eugenio Zanon, 56 anni lunedì, ha coronato il sogno scambiando il suo sì d’amore con la donna della sua vita nella stanza dell’ospedale davanti al suo mentore, il dottor Di Toma e al fratello Massimo che, con le rispettive mogli, hanno fatto da testimoni. Eugenio era malato da mesi ed era stato ricoverato da alcuni giorni a causa di un tumore al pancreas che gli è stato fatale.


Se ne è andato così, attorniato dall’amore dei suoi cari ieri mattina alla Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier dove era capo tecnico del reparto di radiologia dell’ospedale, struttura in cui lavorava da oltre vent’anni.
«Era una persona di grande umanità e professionalità, tanto da dedicare anima e corpo alla famiglia e al lavoro. In questo momento -commentano le famiglie Calvani e Geretto con i dipendenti della struttura e del Centro Servizi Villa delle Magnolie- proviamo un immenso dolore perché abbiamo perso un collega e un grande amico». Appassionato di montagna e di sport, Eugenio era un grande tifoso del Treviso Basket e spesso si recava con la figlia 17enne a vedere anche match di calcio e rugby.

Ha saputo combattere la malattia con coraggio così come ha saputo affrontare le sofferenze con estrema dignità scegliendo anche di rimanere per gli ultimi momenti in quel luogo dove tanti amici e colleghi gli volevano bene e lo apprezzavano, anche perché collaborava a fianco del primario per migliorare costantemente il reparto partecipando alla scelta delle apparecchiature tecnologiche.


IL RICORDO
«Abbiamo trascorso insieme 40 anni -racconta il dottor Francesco Di Toma, primario di Radiologia- Ci conoscevamo da quando frequentava la scuola tecnica e io ero suo docente, poi il tempo ci ha fatto diventare colleghi. Con lui abbiamo trascorso alcuni anni all’ospedale San Camillo di Treviso per poi arrivare a Monastier. Lo ricordo come un figlio e un grandissimo amico». «Eugenio era una persona solare, pura, un uomo davvero stupendo che è sempre stato la mia fonte di ispirazione, tanto da volermi proteggere dal dolore fino alla fine» ha dichiarato commosso il fratello Massimo, consigliere comunale a Treviso. Eugenio lascia la moglie Stefania, la figlia Ilaria, la mamma Giuseppina Possamai, il papà Carlo, il fratello Massimo, parenti, amici e colleghi. Oggiì alle 18 verrà recitato il Santo Rosario nella Cappellina della “Giovanni XXIII”, mentre i funerali si svolgeranno sabato alle ore 9.45 nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Treviso, dove abitava con la famiglia.
 

Ultimo aggiornamento: 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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