Maxi estorsione al parroco: chiesti otto anni a padre e figlio della famiglia Hudorovich

Mercoledì 21 Settembre 2022 di Maria Elena Pattaro
La parrocchia di Campocroce di Mogliano

MOGLIANO - Truffa della lucidatura di arredi sacri: il pm chiede 16 anni per padre e figlio rom che avevano estorto 61mila euro a don Elio Girotto, parroco di Campocroce di Mogliano.

Alla sbarra ci sono Ercole e Abramo Hudorovich, 60 e 30 anni, residenti a Paese. I due promettevano di rimettere a nuovo arredi sacri spacciandosi per due imprenditori di Milano. Peccato che non abbiano mai lucidato in vasche d'oro e argento gli oggetti consegnati dal sacerdote (18 candelabri, 6 croci di cui una a stile e una lampada decorativa). Si sarebbero limitati invece a lucidarli arrivando persino a usare sostanze dannose. Il tutto per un preventivo di circa duemila euro, poi lievitati a oltre 61mila. Una cifra spillata al sacerdote a suon di minacce, facendo leva sulla fragilità emotiva di quel periodo, in cui il religioso (parte civile con l'avvocato Alessandro Michielan) era in pensiero per le condizioni dell'anziana madre.

LA RICHIESTA
Ieri mattina il pm Valeria Peruzzo, al termine della sua breve requisitoria ha chiesto la condanna a otto anni di carcere e al pagamento di settemila euro di multa per ciascuno dei due imputati, difesi dall'avvocato Andrea Zambon. Il difensore nelle sua arringa ha chiesto invece l'assoluzione per Ercole e la riqualificazione del reato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni per Abramo. Ma alla luce della denuncia tardiva - presentata un anno dopo i fatti - anche per quest'ultimo imputato è stato di fatto chiesto il proscioglimento.

LA VICENDA
La vittima dell'estorsione aveva ripercorso la vicenda nelle precedenti udienze. «A un certo punto, era la fine del 2017, ho appreso dai giornali che erano stati arrestati. Subito dopo i carabinieri mi hanno chiamato perché dentro al telefono del più giovane avevano trovato le chat che aveva scambiato con me. A quel punto ho deciso di presentare querela». Al sacerdote Ercole e Abramo Hudorovich sarebbero arrivati all'inizio del 2016. «Mi dicevano che avevano bisogno di lavorare ma io all'inizio non volevo - aveva raccontato don Elio -. Poi è arrivata la malattia di mia madre e alla fine ho ceduto, anche perché in fondo si trattava di pochi soldi. Ma, finito il lavoro che in seguito ho saputo non essere stato fatto con bagni di oro vero, da 2mila euro me ne hanno chiesti oltre 50mila. Sono sbottato e loro hanno reagito minacciandomi, dicendomi che cose brutte possono anche succedere. Allora ho pagato, un po' con i miei soldi e il resto con il denaro che veniva dalle offerte dei parrocchiani. Ricordo di aver anche versato due tranche da 36mila e 16mila euro». I due erano finiti in manette a dicembre del 2017. Ora il processo in primo grado è arrivato alle battute finali: la sentenza è attesa per il 23 gennaio 2023.

 

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