La distrofia, il trapianto di cuore, l'ictus: la grande forza di Alessia e una maturità non scontata

Venerdì 24 Giugno 2022 di Mauro Favaro
Alessia Muraro

ISTRANA - Ha superato i primi ostacoli della maturità. Le due prove scritte: il compito di italiano e poi quello di diritto. In attesa dell'orale, si è a metà del guado. Ma si guarda già avanti. E non potrebbe essere altrimenti per Alessia Muraro, 30 anni, nata a Montebelluna, tornata sui banchi dopo essere stata costretta a fermarsi a causa della distrofia muscolare, seguita da un infarto, un ictus, l'impianto di una pompa artificiale e, infine, il trapianto di cuore, con altri problemi legati all'immunodepressione. «Ora sto coronando un sogno», dice.

LA RIVINCITA
A suo tempo aveva dovuto fermarsi in prima liceo scientifico. E adesso, dopo aver recuperato gli anni anche grazie all'aiuto di Gfb, la onlus del gruppo familiari beta-sarcoglicanopatie, sta affrontando gli esami di maturità del liceo delle scienze umane, indirizzo economico sociale, all'istituto Nightingale di Castelfranco.

Mercoledì per il compito di italiano ha scelto l'analisi del testo di Giovanni Verga. Una traccia tutt'altro che gettonata tra gli altri studenti. «Lo so, ma Verga è il mio autore preferito - spiega Alessia - diciamo che su questo fronte mi è andata bene. Tra l'altro mi ero già misurata con Verga, pur su un testo diverso, per gli esami di ammissione in quinta. Spero possa portarmi fortuna». Ieri, invece, si è cimentata con la seconda prova scritta. «Diritto, welfare state e intervento dello Stato nell'economia», spiega. Ora non manca che l'ultima fatica: l'esame orale. L'appuntamento è per il 9 luglio. C'è ancora un po' di tempo per ripassare. Negli ultimi due anni, a causa dell'emergenza Covid, sarebbe bastato questo. Ma Alessia non si dispera per aver dovuto fare anche le prove scritte. «Anzi, per fortuna sottolinea a tratti sembra di essere tornati alla normalità». Dopo il diploma, l'orizzonte è quello dell'università. «Mi piacerebbe frequentare Scienze politiche, diritto internazionale e diritti umani a Padova», rivela.

UNA NUOVA VITA
La perseveranza non manca a chi è costretta a muoversi su una carrozzina da quando aveva 14 anni. Da piccola aveva avuto un'otite recidivante. Sono stati gli esami del pronto soccorso a evidenziare che c'era qualcosa che non andava. La diagnosi è stata durissima: distrofia dei cingoli. Precisamente una beta-sarcoglicanopatia. Poco dopo è stata colpita da un infarto. Sarebbe stato subito necessario un trapianto di cuore. «Ma all'epoca era considerato di fatto uno spreco impiantare un cuore nuovo a una persona in condizioni di salute così precarie - ha raccontato la mamma, Paola Maggiolo - le erano stati dati solamente tre anni di vita. Poi, però, per fortuna le considerazioni sull'opportunità di eseguire un trapianto del genere sono radicalmente cambiate». Per Alessia è stata la svolta. Sì, perché lei, a dispetto di ogni previsione, si è ripresa. Ma non era ancora finita. Nel 2015 un delicato intervento chirurgico al Bambino Gesù di Roma per l'impianto di una pompa artificiale all'interno del ventricolo sinistro del cuore. E due mesi più tardi è stata colpita da un ictus. Dopo essersi messa alle spalle un'altra operazione, anche questa volta è riuscita a riprendersi. Miracolosamente senza riportare alcun tipo di danno neurologico. Di seguito, è stata inserita nella lista per il trapianto di cuore. L'intervento è stato eseguito il 30 gennaio del 2017 nell'ospedale di Padova. È da quel momento che è iniziata la sua nuova vita.

 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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