MONTE GRAPPA - Un lavoro vitale per tenere vivo il Massiccio del Grappa che a causa della siccità sta soffrendo come non mai....
LO SFORZO
Un lavoro che sta andando avanti da due mesi ma che nelle ultime settimane ha subito un'accelerazione proprio a causa delle altissime temperature e il perdurare dell'assenza di pioggia che mette in estrema difficoltà il territorio carsico proprio del Massiccio. E per far capire ancor di più la delicatezza del momento, ci affidiamo proprio ai numeri forniti dai volontari dell'Avab. Specie nelle ultime due settimane i volontari con i loro mezzi e cioè autobotti, hanno effettuato ben 59 rifornimenti a rifugi, malghe, aree disagiate del Massiccio del Grappa e in particolare nei comuni di Romano d'Ezzelino, Borso, Pieve, Possagno, Cavaso del Tomba, Pederobba, Valdobbiadene, Alano di Piave, Quero, Vas, Miane, Segusino. «In pratica una media di 4 viaggi al giorno dal mattino alla sera-spiegano dall'Avab- con trenta e più destinazioni sul Massiccio del Grappa».
I NUMERI
Per dare un'idea della quantità di lavoro eseguito basti pensare che sono stati impiegati ben 236 volontari che sono dislocati in tutto il territorio della Pedemontana trevigiana e che hanno lavorato gratuitamente ben 472 ore. Ed un dato ancor più importante perché spiega meglio di qualsiasi altro discorso la crisi d'acqua che c'è in questo momento sul Massiccio e sulla richiesta incessante, i volontari nelle ultime due settimane di luglio hanno trasportato ben 649 mila litri d'acqua pari ad 11 mila litri a viaggio. Il tutto grazie all'accordo strategico di collaborazione siglato con il Consorzio Schievenin che fornisce l'acqua alle autobotti dei volontari. «Purtroppo senza acqua non c'è vita. Per quanto ci riguarda stiamo facendo il possibile per garantire la continuità degli alpeggi e delle attività economiche dei nostri amati monti».