TREVISO - «Più spazio e voce ai giovani». Rachele Scarpa c'è. La 25enne trevigiana candidata come più giovane capolista da Enrico Letta in persona, arriva in Parlamento. E legge l'esito delle urne a Roma in prima fila nella conferenza stampa accanto al segretario. Dovrà abituarsi: inizia una vita nuova. Perchè sarà sulle sue spalle la responsabilità di rappresentare, alla Camera, il voto di un territorio in cui la sua candidatura a capolista, da lei accolta con orgoglio, non ha però convinto tutti soprattutto a causa del salta fila diretto rispetto ad amministratori e militanti di lunga data. Lei, dal canto proprio, ha voluto dire grazie alla Segreteria nazionale mettendoci tutta se stessa: battendo piazza dopo piazza la provincia, mettendoci entusiasmo, energia e spendendosi su temi importanti dal green al fluid gender.
LA PROMESSA
«In questo mese di campagna elettorale ho avuto il privilegio di girare tutto il collegio e di conoscere le realtà delle province di Treviso, Venezia e Belluno e i loro problemi, a tratti molto diversi, a tratti molto simili - ha spiegato Scarpa - Il mio impegno è innanzitutto di presenza e ascolto verso le comunità e le realtà che ogni giorno si impegnano per portare avanti i valori della solidarietà, della giustizia sociale, della difesa dell'ambiente: amministratori, associazioni, circoli, cittadine e cittadini che si dedicano con passione a migliorare gli spazi che vivono. Tutto questo con un forte spirito unitario, nel PD come nel centrosinistra».
I PRIMI OSTACOLI
Nonostante la grande chance, la giovane speranza dem ha imparato presto a confrontarsi con le ruvidezze del sistema. A cominciare dal suo passato social, passato al radar, scansionato e a tratti strumentalizzato. «La nostra campagna elettorale è appena iniziata - si indignava - e già c'è chi esercita un'attività sistematica di ricerca di miei vecchi interventi tagliandoli, manipolandoli e decontestualizzandoli. Il tutto al fine di incitare alcune bolle social all'insulto libero: vi lascio immaginare, in queste ore, che tipo di attacchi, beceri e sessisti, mi stiano arrivando. Non importa, abbiamo le spalle grosse» concludeva fiduciosa. Poi la presa di posizione sul delicato tema del genere. «Ci tenevo a ricordarvi una cosa: essere bisessuali non è un capriccio, una fase, una confusione. Nella giornata internazionale dell'orgoglio e della visibilità bisessuale continuiamo a lottare per un mondo dove non esistano più invisibili». E infine il grande bagno di folla nella Capitale a fianco di Enrico Letta. Oggi resta l'affermazione personale nonostante un risultato che il Segretario non esita a definire deludente. Se per il Pd si apre a livello nazionale una fase di riflessione, l'elezione di Rachele Scarpa rappresenta la concreta possibilità, per il territorio trevigiano, di esprimere un riferimento diretto e portare una voce fresca e appassionata a Roma. «Il mio impegno -ha assicurato la nuova deputata - sarà su tutti i livelli per garantire più spazio e voce ai giovani, per tutelare e aumentare i diritti, per difendere l'ambiente e la dignità della persona, nella formazione e nel lavoro».